Bochicchio, forse un malore la causa dell'incidente. Disposto esame del Dna, pm indagano per istigazione al suicidio

Bochicchio, forse un malore la causa dell'incidente. Disposto esame del Dna, pm indagano per istigazione al suicidio
Bochicchio, forse un malore la causa dell'incidente. Disposto esame del Dna, pm indagano per istigazione al suicidio
di Emilio Orlando
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Lunedì 20 Giugno 2022, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 17:18

Prende i contorni di un vero e proprio giallo la morte (o presunta tale) di Massimo Bochicchio, il broker accusato di aver truffato diversi vip nel mondo del calcio e non solo. Dopo l'incidente mortale in moto, è ancora impossibile accertarsi che il corpo carbonizzato sia quello dello stesso Bochicchio: il corpo è infatti irriconoscibile e il fratello non ha ancora potuto effettuare il riconoscimento.

La Procura di Roma ha disposto l'autopsia e l'esame del Dna, che dovranno stabilire sia la causa della morte - si pensa per adesso ad un malore alla guida della moto, che avrebbe portato all'incidente - sia accertare l'identità della vittima. E i pm hanno anche aperto un fascicolo per istigazione al suicidio: un escamotage per poter effettuare alcuni accertamenti tecnici che non sarebbero stati possibili altrimenti. Secondo quanto emerso finora la moto di Bochicchio si sarebbe spostata verso destra andando a sbattere contro il muro, nelle vicinanze dell'aeroporto dell'Urbe.

Anche sulla moto saranno disposti accertamenti.

Processo rinviato fino al certificato di morte

Ed è stato intanto rinviato a settembre il processo a carico dello stesso Bochicchio: il rinvio è legato al fatto che non è stato ancora depositato all'attenzione dei giudici il certificato di morte. Bochicchio, accusato di avere truffato vip e personaggi dello sport, era sotto processo a piazzale Clodio per riciclaggio e abusiva attività finanziaria. «Abbiamo avuto notizie da fonti aperte - ha detto il giudice - della morte dell'imputato e non essendo stato depositato formalmente il certificato di morte e considerati i tempi necessari è opportuno aggiornare il processo al 15 settembre». In aula il difensore, Gianluca Tognozzi, ha affermato che ieri la famiglia lo ha contattato «spiegando che erano stati informati dalla Polizia locale dell'incidente. Non abbiamo ancora un certificato di morte perché il fratello non ha potuto ancora effettuare un riconoscimento.»

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