Massimiliano Gallo: «Da Imma Tataranni alla scena del Quirino, dinamiche familiari in ballo»

Massimiliano Gallo: «Da Imma Tataranni alla scena del Quirino, dinamiche familiari in ballo»
Massimiliano Gallo: «Da Imma Tataranni alla scena del Quirino, dinamiche familiari in ballo»
di ​Giancarlo Leone
3 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Ottobre 2019, 07:45 - Ultimo aggiornamento: 08:25
In tv è Pietro l’altra metà (morbida) della (ruvida) sostituto procuratore Imma Tataranni alias Vittoria Scalera, fiction di successo di Rai Uno: «Ci speravo, contavo, è una produzione innovativa e di qualità, e questo paga sempre» dice, ma l’attore Massimiliano Gallo, napoletano doc, figlio d’arte (il papà Nunzio è stato cantante lirico e attore), il grande esito in tv l’ha già sperimentato con I bastardi di Pizzofalcone e Sirene. 
Da domani sarà protagonista al teatro Quirino della piéce, Il silenzio grande, di Maurizio De Giovanni (stesso autore de I bastardi di Pizzofalcone) per la regia di Alessandro Gassmann

Parliamo dello spettacolo e del personaggio
«È un testo inedito che parla di temi universali, i rapporti tra marito e moglie, tra padre e figli. Per come è scritto sembra un testo eduardiano, empatico, un omaggio alla vita e ai suoi errori. Io sono Valerio Primic, scrittore di successo che da vent’anni, però, non pubblica più nulla. Preso dal suo lavoro non si rende conto di quello che sta accadendo attorno a lui. E saranno quei piccoli silenzi in famiglia a generare un silenzio grande».

Attori si nasce o si diventa?
«Si nasce, perché esserlo presuppone un talento innato. Lo si diventa, perché senza lo studio, il talento è inutile. Io sono stato agevolato, perché venendo da una famiglia di artisti sono stato cresciuto con una disciplina quasi militaresca. Oggi molti ragazzi vogliono intraprendere questa professione, ma non hanno idea di cosa siano studio e sacrificio. Non basta apparire per definirsi bravo. Questi talent mandano messaggi sbagliati». 

Ha raccontato le tante anime di Napoli, quale l’affascina maggiormente?
«Tutte. I personaggi che ho interpretato li ho amati tutti, perché me li sono scelti. Negli ultimi cinque anni sono andato alla Mostra del Cinema di Venezia con sette film, da ultimo Il Sindaco del Rione Sanità, una grande soddisfazione».

Progetti?
«Ho quattro film in uscita: Pinocchio di Matteo Garrone, Gli infedeli di Stefano Mordini, Sette ore per farti innamorare di Giampaolo Morelli e Villetta con ospiti di Ivano De Matteo. Da dicembre inizieremo le riprese della terza serie de I bastardi di Pizzofalcone, che andrà in onda a primavera 2020 su Raiuno».

Napoletano doc: che rapporto ha con Napoli?
«Un rapporto bellissimo. Giovanissimo sono andato via da questa città per stabilirmi a Roma. Poi dopo vent’anni ci sono ritornato, l’ho riscoperta. E ora abito lì. E’ una città che ha un’energia particolare, che a un artista dà delle vibrazioni. Una città unica. In questo momento di degrado generale, Napoli ha reagito benissimo perché è stata capace di sfornare talenti artistici, musicali, teatrali, cinematografici. E’ una città in continuo fermento».

Tre aggettivi per definire Massimiliano Gallo
«Più che tre aggettivi uno solo: sereno. Tirando le somme della mia carriera, posso reputarmi sereno e soddisfatto. Il mio lavoro l’ho preso sempre molto seriamente e anche quando faccio il laboratorio teatrale con i ragazzi non sono certo accomodante, risulto un po’ antipatico. Il mestiere dell’attore non s’improvvisa».

Ha ancora il classico sogno nel cassetto?
«Posso dirmi soddisfatto di tutto quello che ho fatto. Ho recitato con grandi registi, sempre riscuotendo grande successo. Forse ho un sogno nel cassetto: vorrei essere protagonista in assoluto di un film diretto o da Matteo Garrone o da Paolo Sorrentino».

Il silenzio grande di Maurizio De Giovanni con Massimiliano Gallo, Stefania Rocca, Monica Nappo. Regia di Alessandro Gassmann. Teatro Quirino (Via delle Vergini, 7 ROMA ) dal 15 al 27/10. Biglietti da 13 a 30 euro. Info: Tel. 06.6794585 – www.teatroquirino.it
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