Massimiliano Bruno live all'Eliseo di Roma con lo spettacolo Zero

Massimiliano Bruno live all'Eliseo di Roma con lo spettacolo Zero
Massimiliano Bruno live all'Eliseo di Roma con lo spettacolo Zero
di Alessandra De Tommasi
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Mercoledì 8 Gennaio 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 10:17
Zero, lo spettacolo scritto e interpretato da Massimiliano Bruno (su regia di Furio Andreotti), diventa maggiorenne e torna a Roma - dal 9 al 19 gennaio - per il diciottesimo anno di messa in scena. Si tratta di un thriller teatrale incentrato su cinque amici – a tutti presta il volto l’autore – che a distanza di vent’anni tornano nel paesino delle loro vacanze per vendicarsi di un torto subito da ragazzi.

Che toni ha Zero?
«Alterna tratti gialli e malinconici al divertimento puro in chiave politicamente scorretta. Il teatro ha una maggiore libertà rispetto al cinema o alla tv perché comporta una scelta attiva. E metterlo in scena a Roma, nella mia città, su un palco a cui sono molto affezionato, lo rende ancora più speciale».
 
 


Cosa racconta la storia?
«Grande solitudine e umanità, mostra come davanti ad un torto a volte non si rimanga inerti. Siccome sono un artista e non faccio il maestro, non devo insegnare a nessuno come comportarsi, ma se mi dai un pugno te lo restituisco. Alcune storie, come Scarface, sono potenti eppure raccontano personaggi “sbagliati”».

Cosa la fa arrabbiare?
«L’Italia dei furbetti, dei paraculi e dei raccomandati. Io ho sempre fatto questo mestiere con grande fatica senza avere o cercare santi in paradiso. Quindi se mi segnalano qualcuno mi arrabbio moltissimo».

E le recensioni negative?
«Per i primi due film leggevo tutto, dell’ultimo invece non ho guardato alcuna critica. Sono convinto che bisogna avere una competenza per fare un lavoro e se rompo il malleolo di certo non mi rivolgo ad un ragioniere per metterlo a posto, ma ad un ortopedico. Oggi invece ti ritrovi un 22enne senza tesserino da giornalista su un blog sperduto che scambia Polanski per un terzino di calcio e si permette di scrivere che Tarantino non funziona».

A giugno compirà 50 anni: bilanci?
«Faccio programmi a lungo termine, sto già pensando al film che girerò a primavera del 2021. Nel privato, invece, faccio bilanci quotidiani, sui sentimenti e i rapporti, ma senza compromessi. Invece nel lavoro ci sono molti aspetti che non dipendono da me, ma ad esempio dal pubblico».

Cosa augura al suo pubblico?
«Spero Zero lo aiuti a riflettere sulla complessità dell’animo umano e sulla delicatezza della sofferenza e su come vada rispettata. Anche nel momento più buio della vita, comunque, l’uomo riesce a trovare un lato comico».

Ad esempio?
«Durante un funerale, proprio quando la bara si trova davanti a te, può capitare che un amico faccia una battuta a mezza bocca su un ricordo che ti lega al defunto e, proprio mentre il sacerdote recita la sua omelia, ti scappa da ridere. È il principio dei maestri della commedia all’italiana, raccontare in maniera divertente anche eventi drammatici».

Il segreto per arrivare al cuore del pubblico?
«Trovare il coraggio di fare ciò che si vuole».

Zero, Teatro Eliseo, Via Nazionale 183, ROMA 09-19/01/20 (lun. 13 – 19, da martedì a sabato 10.00 – 19.00, domenica 10 - 16); 0683510216, da 20 euro
 
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