Marmitte preziose, boom di furti dalle vetture: i ladri estraggono l'oro

Nella Capitale è boom di furti di marmitte d'auto. Più di mille gli episodi denunciati nel giro di pochi mesi solo nelle zone sottoposte a maggior attenzione dei ladri. Ii predoni dei catalizzatori vanno infatti a caccia dei componenti costosissimi installati sulle autovetture più ecologiche. Polizia e carabinieri hanno arrestato, durante i servizi di pattuglia ladri organizzati, in possesso di frullini, seghe per metalli e chiavi inglesi sofisticate in grado di poter smontare una marmitta in pochi minuti.
Insomma, siamo di fronte a un nuovo business per la criminalità. Ma cosa rende così desiderabili le marmitte?. I ladri sanno bene e conoscono il contenuto dei catalizzatori.
Al loro interno, infatti, sono presenti metalli preziosi come l'oro, il platino, il palladio e il rodio. Elementi che al mercato nero fruttano almeno 100 euro per ogni catalizzatore che viene rubato e da cui poi, con un procedimento chimico, vengono ri-estratti i componenti preziosi.
I quartieri più colpiti, in base al numero di denunce sporte dagli automobilisti e dagli arresti dei carabinieri, sono il Casilino, il Nomentano e le zone a nord di Roma, dove per il malviventi è più facile agire indisturbati. I Suv e le auto di tipo Smart sono invece le categorie di autovetture prese maggiormente di mira, dalle versioni euro 4 fino all'euro 6. Un fenomeno criminale molto diffuso anche nel resto d'Europa ed in particolate a Londra e nelle città più popolose della Gran Bretagna, dove già nel 2019 si era registrata una escalation di furti (+70%) di catalizzatori.
Nello scorso mese di ottobre, i carabinieri della stazione Nomentana arrestarono due cittadini romeni mentre stavano smontando una marmitta da un'autovettura parcheggiata in viale Altiero Spinelli. E nei giorni scorsi, a Torre Angela, sempre i carabinieri hanno ammanettato due italiani che avevano appena rubato un catalizzatore.
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