Omicidio Sacchi, oggi super perizia al processo: «Luca fu ucciso da un proiettile che gli ha trapassato il cranio»

luca sacchi_fidanzata_delitto
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di Emilio Orlando
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Lunedì 12 Ottobre 2020, 09:01 - Ultimo aggiornamento: 09:02

«Luca Sacchi fu ucciso da un proiettile che gli trapassò il cranico da una parte all’altra». Sono le conclusioni della super-perizia balistica, i cui risultati fondamentali verranno ricostruiti nelle udienze di oggi e di venerdì prossimo davanti ai giudici della Corte d’Assise. Sul banco dei testimoni, siederanno gli investigatori che nel giro di poche ore assicurarono alla giustizia l’assassino ed il suo complice e che illustreranno al sostituto procuratore Nadia Plastina i passaggi dell’indagine. Il personal trainer 24 enne caduto nell’agguato la sera del 23 ottobre scorso e morto l’indomani mattina dopo una lunga agonia al San Giovanni, prima di essere colpito a morte si difese a mani nude.

Quella maledetta sera, davanti al “Jhon Cabot Pub” della Caffarella si scatenò l’inferno, tra la comitiva di Luca e della fidanzata Anastasiya Kylemnyk e due narcotrafficanti, Valerio Del Grosso e Paolo Pirino (rispettivamente esecutore materiale del delitto e complice). Nella ricostruzione da brivido, effettuata dal medico legale e consulente della procura Aniello Maiese, riprodotta fedelmente al simulatore con un sofisticato programma di grafica in 3D, emerge come la sparatoria venne preceduta da «un’intensa aggressione« con un corpo contundente compatibile con una mazza da baseball che Del Grosso e Pirino, avevano al seguito. Sul corpo di della vittima vennero riscontrate varie ecchimosi, ferite alle braccia ed alle gambe ed un trauma al cervello. 
I frammenti dell’ogiva del proiettile furono repertati in molte parti del cranio del povero Luca, la cui famiglia è rappresentata nel processo dagli avvocati di parte civile Armida Decina e Paolo Salice. Gli esami tossicologi, effettuati durante l’autopsia, sono risultati totalmente negativi. 
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