Luca Sacchi, la sindaca Raggi: «Rabbia e vergogna, non è accettabile che succeda una cosa del genere»

Luca Sacchi, la sindaca Raggi: «Rabbia e vergogna, ma Roma non è il far west»
Luca Sacchi, la sindaca Raggi: «Rabbia e vergogna, ma Roma non è il far west»
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 19:02 - Ultimo aggiornamento: 21:07

«Rabbia, rabbia e vergogna. La morte di un ragazzo di 24 anni ucciso da due criminali non è accettabile, è ingiusta, è straziante e dilaniante». Così su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi.  «La vergogna - secondo il parere personale della sindaca Raggi - è vedere che si specula su una morte. La vergogna è anche quella di doversi trovare costretti a rispondere e scrivere queste righe». Puoi la sindaca precisa che, a suo dire, «Roma non è il far west e i cittadini romani non sono dei banditi».

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«Le Istituzioni - tutte e senza distinzioni di colore politico - si sono impegnate per rendere Roma più sicura. La polizia, i carabinieri, i vigili urbani, la procura ce la stanno mettendo tutta da anni. E a loro va detto grazie perché con il loro lavoro si registrano miglioramenti nei dati sulla lotta alla criminalità a Roma. Mettiamo da parte ogni polemica, uniamoci di fronte alla morte di un giovane. Lasciamo lavorare gli inquirenti. È il momento del silenzio e della riflessione». Così su fb la sindaca Virginia Raggi a proposito della vicenda di Luca Sacchi, il 24enne ucciso a Roma con un colpo di pistola alla testa.



IL POST DELLA RAGGI
«Rabbia, rabbia e vergogna. La morte di un ragazzo di 24 anni ucciso da due criminali non è accettabile, è ingiusta, è straziante e dilaniante. Sono certa che tutti abbiamo pensato immediatamente alla famiglia di questo ragazzo, ad una madre ed un padre che hanno accompagnato la sua esistenza, al fratello che era a pochi metri di distanza mentre gli sparavano; tutti abbiamo pensato alla fidanzata che lo ha visto morire al suo fianco». Lo scrive, su Facebook, il sindaco di Roma Virginia Raggi. «Tutti, pur non conoscendolo e non sapendo in quale contesto sia nato quel gesto atroce - aggiunge - avremmo voluto esprimere affetto perchè la morte di un giovane è sempre e comunque ingiusta. È questa la rabbia: la rabbia che nasce dalla naturale e umana condivisione del dolore e dalla impossibilità di tornare indietro. Era una vita giovane. La vergogna, invece, è vedere che si specula su una morte. La vergogna è anche quella di doversi trovare costretti a rispondere e scrivere queste righe per dire che Roma non è il far west e i cittadini romani non sono dei banditi. Le Istituzioni - tutte e senza distinzioni di colore politico - si sono impegnate per rendere Roma più sicura. La polizia, i carabinieri, i vigili urbani, la procura ce la stanno mettendo tutta da anni. E a loro va detto grazie perchè con il loro lavoro si registrano miglioramenti nei dati sulla lotta alla criminalità a Roma. Mettiamo da parte ogni polemica, uniamoci di fronte alla morte di un giovane. Lasciamo lavorare gli inquirenti. È il momento del silenzio e della riflessione».

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