Omicidio Sacchi, il padre di Luca: «Tra Anastasiya e Princi notammo un'intesa particolare. Ma mio figlio disse che era ok»

Luca Sacchi
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Sabato 30 Novembre 2019, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 15:22

Parla Alfonso Sacchi, il papà di Luca, il 24enne ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso a Roma. In un'intervista al Corrirere della Sera rivela: «Tra Anastasyia e Princi avevamo notato un’intesa particolare, ma mio figlio disse che era tutto a posto». 

Tutto è iniziato quest'estate in vacanza a Auronzo di Cadore (BL). «Giovanni Princi si è presentato da noi con la fidanzata. Stavano anche loro in Veneto, in un paese vicino, così almeno ci hanno detto [...] A un certo punto però con mia moglie Tina abbiamo avuto l’impressione che fra lui e Anastasiya, che stava sempre con noi, ci fosse un’intesa particolare».

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Alla domanda se lo avessero fatto presente a Luca, Alfonso Sacchi risponde: «Sì, certo. Subito. Ma Luca si fidava dei suoi amici... Ci ha risposto: ‘Ma chi Anastasiya? Con Giovanni? Ma che davvero credete a una cosa del genere?’. Per lui era già finita lì».



Il padre del 24enne ucciso nel quartiere Appio Latino di Roma si è poi espresso su Giovanni Princi: «Non mi è mai piaciuto. Non era un amico d’infanzia di mio figlio. Si sono conosciuti all’ultimo anno di liceo al Kennedy e lui a scuola già veniva descritto come una testa calda. Poi si sono persi di vista e si sono ritrovati per caso in birreria, prima dell’estate... Non piaceva nemmeno agli amici di Luca: “Si sente tutto lui come fosse un dio”».

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Mentre su cosa Luca pensasse di Princi e della fidanzata Anastasiya, Alfonso Sacchi ricorda: «Su Princi mi aveva rassicurato: “Papà, non ti preoccupare, andiamo solo a correre in pista in moto insieme”. Non ho mai influenzato le sue scelte, sapeva badare a se stesso [...] Amava tantissimo Anastasiya, l’amavamo anche noi. Ora non so più chi sia. Abbiamo sperato fino all’ultimo, ma vederla fuori dalla caserma ci ha sconvolto. Se è colpevole, è giusto che paghi». 
 

 

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