Lazio, il Tar annulla la circolare del Ministero: «I medici sceglieranno la terapia domiciliare che vogliono»

I giudici hanno accolto il ricorso firmato dall'avvocato Erich Grimaldi

Il Tar del Lazio annulla la circolare del Ministero della Salute sulla "vigilante attesa" domiciliare nei primi giorni di positività al Covid
Il Tar del Lazio annulla la circolare del Ministero della Salute sulla "vigilante attesa" domiciliare nei primi giorni di positività al Covid
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Sabato 15 Gennaio 2022, 15:40

Annullata dal Tar del Lazio la circolare del Ministero della Salute sulla "vigilante attesa" domiciliare nei primi giorni di positività al Covid. Accogliendo un ricorso del Comitato Cura Domiciliare Covid-19, il tribunale amministrativo ha fatto un cambio di rotta circa il contenuto della nota ministeriale con la quale si prevede un'attesa nei primi giorni della malattia e la somministrazione di Fans e Paracetamolo, perchè «si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale». Perciò, i medici potranno scegliere la terapia domiciliare che vogliono per curare i pazienti malati di Covid.

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In questo modo, è accolto il ricorso di alcuni medici di medicina generale e specialisti, disponendo l'annullamento delle linee guida dell'Aifa fatte proprie dal ministero della Salute. 

Il contenuto della nota ministeriale, si legge, «contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale imponendo, anzi impedendo, l'utilizzo di terapie eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto con la malattia Covid 19 come avviene per ogni attività terapeutica».

I giudici, accogliendo il ricorso firmato dall'avvocato Erich Grimaldi, sottolineano che «è onore imprescindibile di ogni sanitario agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l'esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito».

«Finalmente un punto fermo nella battaglia che portiamo avanti da due anni, è la fine della vigile attesa – ha commentato a sua volta il legale che è anche presidente del Comitati Cura Domiciliare Covid-19 – . Siamo riusciti a dimostrare che le linee guida ministeriali erano di fatto uno strumento per vincolare i medici alle eventuali responsabilità che derivano dalla scelta terapeutica.

Il governo ha di fatto privato i cittadini delle cure domiciliari precoci paralizzando la sanità territoriale e portando al collasso il sistema ospedaliero».

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