Ladri tentano furto in casa di Giorgio Lattanzi. Il presidente della Consulta: «Stavolta è andata bene»

Ladri tentano furto in casa di Giorgio Lattanzi. Il presidente della Consulta: «Stavolta è andata bene»
Ladri tentano furto in casa di Giorgio Lattanzi. Il presidente della Consulta: «Stavolta è andata bene»
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Domenica 3 Febbraio 2019, 11:01
Hanno tentato di introdursi all'interno della casa di Giorgio Lattanzi, 79enne presidente della Corte Costituzionale, ma non avevano fatto i conti con il sistema d'allarme che il magistrato, qualche tempo fa, aveva fatto installare. Si è concluso con un buco nell'acqua, e con un arresto, un tentato furto a Roma Nord avvenuto nella tarda serata di venerdì scorso.

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La banda aveva tentato il blitz nell'appartamento su due piani (piano terra e primo) in cui vive Giorgio Lattanzi, a via Calalzo, nei pressi di viale Cortina d'Ampezzo. L'antifurto, però, ha sventato il colpo e c'è stato anche un arresto: si tratta di un uomo di nazionalità montenegrina che ora, su richiesta del pm Paola Giordano, si trova in carcere. È lo stesso Giorgio Lattanzi a spiegare l'accaduto a Il Messaggero: «Mi trovavo a cena fuori da alcuni amici con mia moglie, quando il sistema perimetrale d'allarme collegato al mio telefono e al 112 mi ha allertato. Ho contattato Manuel, il domestico peruviano che si trovava in casa, ma mi aveva detto che non era successo niente. Dopo una ventina di minuti l'allarme è suonato di nuovo e a quel punto Manuel mi ha detto che era già arrivata la polizia. I ladri erano entrati dal giardino e avevano tentato di scassinare una finestra, ma l'arrivo della polizia li aveva messi in fuga».

Uno dei malviventi, durante la fuga, è stato fermato dagli agenti: si tratta del 50enne montenegrino Slobodan Bigovic. Dopo una colluttazione con i poliziotti, il montenegrino è stato ammanettato, mentre i due complici sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Il 50enne arrestato era già noto alle forze dell'ordine per precedenti simili e, con sé, aveva diversi strumenti per scassinare inferriate e serrature senza lasciare tracce. L'intervento della polizia è stato tempestivo dal momento che già alcuni residenti avevano segnalato alle forze dell'ordine la presenza di un'auto sospetta in zona. Giorgio Lattanzi ha spiegato: «Temo fosse un colpo premeditato, sapevano che non ero in casa». Ad ogni modo, l'epilogo è stato positivo e il presidente della Consulta ha scherzato così: «Per la prima volta in vita mia mi capita di subire un tentato furto. Le tre precedenti, invece, mi avevano rubato tutto. Il sistema d'allarme ha funzionato, lo avevo fatto installare due anni fa, dopo l'ultimo furto, e devo dire di essere soddisfatto dell'investimento».
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