La Cultura fa boom. Lo dice un'indagine di Confcommercio

Il Colosseo
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di Paola Lo Mele
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Mercoledì 22 Novembre 2017, 23:00
Cresce il clima di fiducia delle imprese culturali e creative di Roma. Dopo diversi anni di difficoltà, un’indagine sancisce il miglioramento sia dell’andamento economico (per il 13,2% nel 2016-2017 e in prospettiva per il 31% nel 2018-19) sia per i ricavi (per il 12,7% nel 2016-17 e per il 17,6% nel 2018-19). Lo studio, “La cultura che crea valore”, realizzato da Confcommercio e Agis in collaborazione con Formato Reasearch è stato presentato ieri alla presenza del vicesindaco Luca Bergamo. 
Per oltre tre imprese su dieci il costo della burocrazia e le politiche pubbliche inadeguate sono i principali fattori di ostacolo alla crescita del settore. Tra le note dolenti anche i tempi di pagamento della pubblica amministrazione, peggiori rispetto al dato nazionale, e i costi della burocrazia (con ben l’81,1% delle imprese che non li considera «sopportabili»). 
«È positivo il trend dei consumi culturali - ha commentato Renato Borghi, commissario Confcommercio di Roma -. Il giudizio dei consumatori è positivo per l’offerta complessiva sia pubblica sia privata. Le imprese però lamentano due eccessi: pressione fiscale e burocrazia. Dalla ricerca emerge comunque un sentiment positivo per il futuro». Bergamo, da parte sua, ha illustrato dei progetti culturali in città e dato alcuni spunti. «Stiamo lavorando per riportare al Circo Massimo, un luogo importante per la città, eventi significativi. È evidente che è un luogo di grandi eventi», ha detto, prospettando «per la prossima estate eventi di un certo calibro». Secondo il vicesindaco, inoltre, «il fatto che a Roma non ci sia un’ offerta culturale privata legata agli stranieri e una debolezza. Pure nelle difficoltà delle sale cinematografiche è un limite ad esempio che non si sia pensato di offrire film classici italiani in lingua straniera per i turisti».
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