L'Italia vista a pedali. In bici lungo la via Francigena tra borghi, pellegrini e cinghiali

L'Italia vista a pedali. In bici lungo la via Francigena tra borghi, pellegrini e cinghiali
L'Italia vista a pedali. In bici lungo la via Francigena tra borghi, pellegrini e cinghiali
di Mario Fabbroni
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Lunedì 11 Ottobre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 09:20

In bici per 1351 chilometri, dal Gran San Bernardo (in Svizzera) fino a Roma. Montagne, campagne e vallate percorse da solo, in pieno agosto, quando la canicola dava il tormento ai bagnanti a mollo nell'acqua del mare.
Figuriamoci a Leonardo Landi (44 anni, romano, single, ufficiale della Guardia di Finanza) che si era messo in testa l'idea di scrollarsi di dosso la staticità del lockdown per fare una piccola, grande impresa. Percorrere su due ruote l'antica Via Francigena, quella solcata dalla fede e dalle penitenze dei pellegrini in viaggio fino a alla Basilica di San Pietro.
«Ora posso dirlo: esperienza inimmaginabile, la rifarei subito. è quasi impossibile descrivere cosa significa ritrovare se stessi partendo ogni giorno all'alba con il solo rumore del canto del gallo e degli uccelli, tra odori che in città abbiamo dimenticato. E tantissime campane che scandivano le giornate durante il passaggio in borghi di rara bellezza».
Una media di circa 90 chilometri al giorno su una bici muscolare ad un ritmo di pedalata sostenuto, ma le cose davvero fondamentali per la camminata in bici sono state due: «Imparare a razionare l'acqua da bere e ricevere l'assistenza della App viafrancigena.it, autentico vademecum per chi vuole provare a fare il percorso anche a piedi - svela Landi -. Ho dormito in conventi oppure in B&B per pellegrini, mangiato e speso pochissimo grazie aia vantaggi della Carta del Pellegrino, incontrato persone umanizzate».
Dalla Svizzera giù verso le pianure padane, il passo della Cisa, i durissimi saliscendi della Toscana fino all'ingresso nel Lazio. Ma alle porte di Roma il viaggio ha vissuto lunghi minuti di paura: «A Formello sono stato attaccato da un branco di cinghiali, mi hanno inseguito per chilometri. Me lo sono vista davvero brutta». Scampato il pericolo, ecco Roma: «Me la sono goduta come mai. Certo, la pista ciclabile in molti punti è quasi rischiosa». E ora? «Ringrazio il mio Comandante, mia madre, Bruno del negozio di bici a Cortina d'Ampezzo e Delfino che ha trasportato la bici fino al San Bernardo. Prossima tentazione? Percorrere l'altro tratto della Via Francigena, da Canterbury al San Bernardo».
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