Il vicesindaco boccia la Raggi: «Candidatura automatica? Così fa un favore alla destra»

Il vicesindaco boccia la Raggi: «Candidatura automatica? Così fa un favore alla destra»
Il vicesindaco boccia la Raggi: «Candidatura automatica? Così fa un favore alla destra»
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Venerdì 14 Agosto 2020, 14:35

Il vicesindaco di Roma Luca Bergamo boccia la autocandidatura di Virginia Raggi come sindaca di Roma e in un'intervista al Corriere della Sera esprime la sua contrarietà, facendo presente che così «si rischia di vanificare il lavoro fatto e di fare un favore a una destra inconcludente e strillona, che non ha altro interesse che gestire i fondi del Recovery». «È una posizione risoluta, ma così è sbagliata. Sono preoccupato. Ci aspettano sfide altissime, molto difficili. Servono tante teste e voci per affrontarle. Una scommessa fatta così aumenta le probabilità che il lavoro faticoso di risanamento venga spazzato via».

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«Virginia ha dei numeri, una determinazione non comune - osserva - e sono straconvinto che un sindaco debba poter ipotizzare di fare tutti e due i mandati, ma questo non vuol dire che automaticamente debba essere il candidato al secondo». Ma «se invece di sfidare la sinistra ad aprire e rinnovarsi, rafforza le posizioni di chi è ostile al confronto col M5s, la campagna diventa un referendum sulle persone», ha detto Bergamo. Sulla consultazione su Rousseau sul doppio mandato: «La rimozione del vincolo è giusta ma andava fatta prima, non di corsa e col sospetto che sia strumentale. Spero che dopo si prenda alla lettera quel che Virginia ha detto. Una cosa è dare la disponibilità a ricandidarsi, un'altra è essere il candidato».

«La destra gongola, perché il Pd dice mai con Virginia e il M5s solo con Virginia - dice - vogliamo uscire da questo schema? La candidatura deve essere il frutto di un confronto aperto su una visione del futuro. In uno scenario così difficile non serve un capo solo al comando, ma un regista che sappia far giocare in squadra tante persone di qualità», secondo la formula proposta da Rutelli di una squadra di 100 persone. Anche se il Pd è ancora una volta in ritardo, afono e assente? «Sono d'accordo. È un errore dare per scontato che i sovranisti debbano conquistare Roma. La destra si può battere. Mettiamo attorno a un tavolo il M5S, il Pd e quello che c'è a sinistra». 

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