Il progetto "One City", la città unita che parla il linguaggio della street art: un murales in ogni municipio

ll 30 ottobre alle ore 12:00 verrà inaugurato il progetto One City
ll 30 ottobre alle ore 12:00 verrà inaugurato il progetto One City
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 19:36

ll 30 ottobre alle ore 12:00 verrà inaugurato il progetto One City. Un'iniziativa che parte da via Giuseppe Arimondi, nel quartiere Portonaccio, per comunicare, attraverso il linguaggio universale dell’arte e in particolare quello della street art, l’unione nelle diversità di una metropoli.

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One City ha come obiettivo quello di portare opere di street art a firma di autori di rilievo internazionale, che  saranno collegate idealmente e concettualmente tra loro, dato che si dovranno ispirare ai valori del bonus civis descritti da Cicerone. La proposta è che ogni Municipio della città accolga due di questi valori, individuati e sviluppati dagli studenti delle scuole medie superiori della zona che ospita l'opera.

Il progetto One City parte giovedì 21 ottobre con una lectio magistralis presso l’Ordine degli Avvocati di Roma su “I valori del bonus civis e della Costituzione attraverso l’arte contemporanea” e sarà tenuta dalla presidente On. Anna Finocchiaro e da Cesare Biasini Selvaggi, giornalista e Direttore Editoriale di Exibart. Un confronto attivo con gli studenti interessati al progetto.

Il giorno 30 ottobre alle ore 12.00 in Via Giuseppe Arimondi, 5, sarà invece inaugurato il primo murales nel quartiere Portonaccio, che nasce da una progettualità tutta al femminile: l’opera, commissionata dall’avvocato Luisa Melara, la street artist che realizzerà l’opera, Alice Pasquini, la giurista scelta per la lectio magistralis, On.

Anna Finocchiaro, e in memoria dell’avvocata turca Ebru Timtik, attivista per i diritti civili, morta a fine agosto per sciopero della fame perchè chiedeva un processo equo.

L’iniziativa si deve a Luisa Melara, avvocato in diritto societario, già presidente Ama e presidente di “Arimondi Circle”: “Nessuno di noi – ha spiegato - è destinato a vivere in città che non ci rispecchiano Ma la responsabilità di ogni cosa, anche di questa città, passa da ognuno di noi. Dobbiamo promuovere un nuovo paradigma capace di andare oltre la resilienza. E’ necessario promuovere con azioni concrete cultura e bellezza partendo dalle periferie, dai più deboli e dalle realtà dimenticate e solo apparentemente immodificabili. Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza. Ecco il perché di questo progetto. Rimettiamoci in gioco tutti, mettiamo in gioco le nuove generazioni con un autentico coinvolgimento partecipativo e ridiamo vita e vitalità ai nostri quartieri”.

Al progetto partecipano anche l’Associazione Nazionale Presidi Lazio (ANP Lazio), l’Ordine degli Avvocati di Roma e la Fillea CGIL Nazionale.

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