Il parroco di S. Ippolito fa retromarcia: "Non chiuderò il cinema delle Provincie"

Il parroco di S. Ippolito fa retromarcia: "Non chiuderò il cinema delle Provincie"
di Lorena Loiacono
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Lunedì 8 Ottobre 2018, 06:05
Hanno vinto i fedeli. Il parroco di Sant’Ippolito è disposto a riaprire il Pidocchietto ma ora lancia un appello: «Io riapro, però fatevi l’abbonamento». Si è chiusa con un gesto di pace la polemica nata nella parrocchia di piazzale delle Provincie dove il nuovo parroco una settimana fa, a margine della messa domenicale, aveva annunciato di non voler riaprire la storica sala del cinema delle Provincie d’essay.
Meglio nota come “Pidocchietto”, quella sala da 299 posti offre da sempre biglietti ridotti, anche a 3,50 euro, e quindi negli anni ha conquistato il cuore di tanti residenti della zona ma non solo. Primi fruitori del cinema delle Provincie sono infatti gli anziani del quartiere ma anche tanti studenti della Sapienza, visto che la zona è altamente popolata d universitari. Per don Manlio, però, parroco di Sant’Ippolito dal 1 settembre scorso, i costi di gestione sono troppo alti e poi, tenendo la sala per sé, la parrocchia avrebbe uno spazio in più per riunioni religiose. Un annuncio che in poche ore ha fatto il giro del quartiere e ancor di più quello del web. Sui social network è partito un tam tam per organizzare un sit-in mentre una petizione online, rivolta direttamente a Papa Francesco, ha raccolto migliaia di firme. Oltre 10mila. Impossibile non tenerne conto. 
E così è stato: don Manlio, colto di sorpresa da tanto clamore, ha fatto dietro front assicurando: «Con il Consiglio per gli affari economici e i dipendenti del cinema, in questi giorni rivedremo tutti i conti ed esploreremo tutte le ipotesi per consentire la riapertura della sala per la consueta programmazione cinematografica. Viene esclusa la possibilità che la gestione del cinema sia affidata ad organizzazioni estranee alla parrocchia».
E poi, stando alle tante iniziative di sostegno giunte in una settimana, don Manlio giustamente invita tutti a far sì che non restino solo parole: «Immagino e mi auspico che in caso di riapertura la totalità di coloro che hanno manifestato il loro amore per il nostro storico “Pidocchietto”, traducano questo sentimento nella sottoscrizione di abbonamenti».
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