Giulio Cesare, Micaela Ricciardi va in pensione dopo 42 anni di insegnamento (e 7 da preside)

Giulio Cesare, Micaela Ricciardi va in pensione dopo 42 anni di insegnamento (e 7 da preside)
Giulio Cesare, Micaela Ricciardi va in pensione dopo 42 anni di insegnamento (e 7 da preside)
di Lorena Loiacono
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Lunedì 17 Luglio 2017, 09:28
Una preside, forse qualcosa di più. Anzi, molto di più. E' questo il ricordo che la dirigente scolastica Micaela Ricciardi, ora che va in pensione, lascia alla sua scuola. Al suo Giulio Cesare. Lei che con costanza e professionalità ha voluto dare un'impronta nuova allo storico liceo di Corso Trieste, seguendo i suoi ragazzi nel percorso didattico ma anche umano. E non è un caso, quindi, che tutta la scuola abbia voluto salutarla con una grande festa fatta di fiori, palloncini, balli e qualche lacrima. Di sicuro tanta emozione. Perché quel liceo tanto famoso, cantato dalle note di Antonello Venditti e celebrato con film e libri, per 7 anni è stato la sua casa visto che la Preside Ricciardi, nella sua scuola, trascorreva intere giornate, fino a sera. Ad organizzare corsi, incontri e progetti sperimentali.

«Ho avuto al mio fianco una squadra eccezionale racconta lei, soddisfatta ed emozionata i professori del Giulio Cesare sono formidabili, tanti di loro sono anche dottori di ricerca. Ho avuto il meglio, con me. Abbiamo portato avanti una progettualità intelligente per i nostri ragazzi. In questo modo, infatti, fare scuola è molto più divertente». 
E racconta dei viaggi all'estero, dell'acquisto delle Lim, le lavagne multimediali, una per ogni classe: sono state comprate con il contributo dei genitori, sempre presenti, per una spesa pari a 70mila euro. «Fu un gesto bellissimo - sottolinea lo fecero per i loro figli ma anche per i figli di altri, che arriveranno al Giulio negli anni a venire».

Pensa sempre al futuro quindi, la professoressa Micaela Ricciardi, tanto che anche la sua pensione sarà una nuova partenza: «Vado via con 42 anni di anzianità spiega senza rammarico. Ora sono nonna e voglio dedicarmi alla famiglia. Le mie figlie vivono una a Parigi e una a Liegi: imparerò il francese per seguire i miei nipoti da vicino. Sarò spesso in viaggio, quindi, emi dedicherò alla lettura, alla scrittura e al ricamo».

Una nuova partenza, quindi, ed è forse questo l'insegnamento più grande per i suoi studenti: «Voglio essere io a guidare la mia vita, non voglio subirla. Nell'equilibrio della vita c'è un tempo per tutto, si chiude una fase e se ne apre sempre un'altra». Ma la preside Ricciardi, la scuola, non la lascerà mai del tutto. C'è da scommetterci.
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