Grazie alle numerose segnalazioni di operazioni sospette elaborate dai diversi intermediari finanziari e poi approfondite dai finanzieri, sono state individuate le movimentazioni anomale nei conti bancari dei componenti del sodalizio criminale. Esemplare è il caso di uno dei soggetti che, pur disoccupato e nullatenente, ha visto in circa sei mesi transitare sul proprio conto bancario oltre 5 milioni di euro.
L'autorità giudiziaria capitolina ha emesso, nei confronti dei capi e dei loro più stretti collaboratori, una misura di sequestro preventivo e per equivalente per un importo totale di circa 20 milioni di euro, quale profitto dei reati di omessa presentazione delle dichiarazioni Iva, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio ed auto-riciclaggio, nonchè il sequestro preventivo di 12 società cartiere e di un sito internet.
A 21 persone fisiche, «clienti» dell'organizzazione criminale, sono state notificate altrettante misure cautelari di interdizione all'esercizio di attività professionale, d'impresa e dagli uffici direttivi. I militari stanno procedendo al blocco dei saldi dei conti correnti e degli altri rapporti finanziari intestati e/o riconducibili agli indagati, compresi depositi titoli e cassette di sicurezza, nonchè a numerose perquisizioni locali finalizzate al reperimento di denaro contante, titoli al portatore e altri valori nella loro disponibilità. L'operazione è svolta dai finanzieri del nucleo speciale di Polizia valutaria, coordinati dalla procura di Roma sulla base delle misure emesse dal Gip del Tribunale di Roma con oltre 50 i militari impiegati che hanno operato nelle province di Roma e Latina.