Ennio Morricone, l'Auditorium di Roma porterà il suo nome. Il figlio commosso: «Era casa sua»

Ennio Morricone, l'Auditorium di Roma porterà il suo nome. Il figlio commosso: «Era casa sua»
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Venerdì 17 Luglio 2020, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 16:03

L'Auditorium Parco della Musica di Roma si chiamerà 'Auditorium Ennio Morricone'. È la volontà espressa all'unanimità (29 su 29) dall'Assemblea Capitolina che oggi, in seduta straordinaria, ha approvato un ordine del giorno bipartisan che impegna la sindaca Virginia Raggi a rinominare il complesso e anche ad avviare l'iter per dedicare al maestro scomparso una via o una piazza.

Il voto è arrivato al termine di una Assemblea speciale, alla presenza dell'orchestra di Santa Cecilia, della famiglia del compositore e di numerosi amici di Morricone. L'approvazione «all'unanimità, come un'orchestra» ha commentato il presidente dell'Aula Marcello De Vito, è stata salutata da un lungo applauso.

 

 


«L'Auditorium era casa sua. Questa dedica, così spontanea e veloce, è stata sconvolgente per me e per la mia famiglia. Vorrei che i suoi amici parlassero al posto mio, perché io sono di lacrima facile». Lo ha detto‎ Marco, figlio di Ennio Morricone, in Aula Giulio Cesare.

«Era un uomo dal multiforme ingegno - ha detto il compositore Nicola Piovani - che ha lavorato e prodotto capolavori con una costante: il massimo dell'impegno,sia che stesse scrivendo una Messa, sia un arrangiamento per Mina o Vianello. Teneva il livello sempre alto. Non era un compositore del passato ma del 2000, del futuro, ha capito che la trasversalità era il futuro della storia della musica. L'Auditorium - ha sottolineato Piovani - pratica questa trasversalità, cerca eccellenze, dal pop a Santa Cecilia. A nessuno più che a lui può essere dedicato».

Commosso l'intervento del regista Giuseppe Tornatore: «Nel corso della mia carriera ho avuto fortune e privilegi. Il più bello è stato quello di aver conosciuto Morricone, per 32 anni - ha raccontato - Abbiamo lavorato e vissuto insieme, ci siamo divertiti, confrontati dialetticamente: l'incontro più bello trasparente e memorabile della mia vita artistica. Per quasi 80 anni ha musicato la nostra vita, dalle canzoni agli arrangiamenti per la tv, dalla grande esperienza del cinema alla musica assoluta. Chi regala emozioni riceve emozioni. Per questo da tutto il mondo è arrivato non solo cordoglio ma simpatia e affetto». Per Tornatore, Morricone ha vissuto nella «religione di dover lavorare sempre al meglio. Amava molto il silenzio - ha detto ancora il regista - la musica, diceva, era la 'pausa del silenzio'. Il silenzio che ha iniziato da qualche giorno è il silenzio per noi più difficile da ascoltare, perché è troppo lungo - ha concluso commuovendosi - ma forse è il suo ennesimo esperimento musicale. Dedicargli l'auditorium è una meravigliosa idea anche per rafforzare e restituire alla città il suo ideale di bellezza, grandiosità e intelligenza».

Il direttore della Siae Gaetano Blandini ne ha ricordato la stupefacente prolificita artistica: «Sostenne l'esame da compositore nel '46 a neanche 18 anni - ha ricordato - È stato iscritto per 74 anni, ha depositato 5888 opere, oltre 80 l'anno. Come diceva sempre, 'nell'amore come nell'arte la costanza è tutto'». Dopo il voto, introdotto dalla sindaca a sorpresa, è intervenuto anche Renato Zero: «La musica vuole dedizione, sacrificio, la nostra totale disponibilità. Le pantofole non le vogliamo, né la vestaglia da camera - ha detto il cantautore - Ennio, dovunque sei, Renato ti amerà sempre, piangerà ascoltando le tue note, non lasciarci».‎

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