«La parola d'ordine è gradualità: a Wuhan si era tornati a contagi zero, ma appena hanno riaperto sono tornati i contagi. Una ricaduta sarebbe terribile», ha spiegato la sindaca. «Nel momento in cui si riaprirà - ha detto ancora - serviranno gradualità e prudenza: non si pensi che il 4 maggio andremo tutti in strada». Per questo anche Roma si sta preparando: «Con Atac stiamo lavorando con le compagnie telefoniche - ha aggiunto - per avere in modo anonimo i dati di traffico per capire quanta utenza si sposta, con quali linee. Al momento abbiamo ridotto l'orario. Ma via via che si riapriranno le attività ci sarà comunque più afflusso. Noi quest'anno abbiamo in consegna oltre trecento bus nuovi. Erano per aprile, il lockdown ha fermato lo stabilimento, ma entro l'estate arriveranno questi autobus».
La sindaca ha poi ricordato la sospensione della tassa di soggiorno, lo stop alla Cosap (la tassa sui tavolini all'aperto) e la revisione in corso dei piani di massima occupabilità. «Se firmerei una ordinanza per tenere a casa gli anziani? Per rispondere a questa domanda - ha risposto - bisogna affidarsi a medici e virologi.
Questa compressione delle nostre libertà è stata fondamentale per fermare il contagio. Ogni misura deve essere accompagnata da studi». Se Roma ha retto bene, secondo Raggi, è «senza dubbio perché il caso dei turisti cinesi ci ha messo subito in allerta, e abbiamo iniziato da subito a lavorare sulle chiusure e sulle sanificazioni», ma bisogna ringraziare anche «il comportamento dei romani che hanno capito bene la gravità della situazione e hanno rispettato le prescrizioni».