Coronavirus, fase 2: a Roma aiuti ai negozi e rivoluzione dei trasporti

Coronavirus, fase 2: a Roma aiuti ai negozi e rivoluzione dei trasporti
Coronavirus, fase 2: a Roma aiuti ai negozi e rivoluzione dei trasporti
di Enrico Chillè
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Lunedì 27 Aprile 2020, 01:05

Con la fase due ormai alle porte, non torneremo alla normalità precedente all’emergenza. Occorre per questo progettare una nuova normalità, in cui i protocolli di sicurezza dovranno essere seguiti alla lettera da tutti. Un obbligo per i cittadini, ma anche per tutte quelle attività che si preparano a ripartire. Dopo due mesi di lockdown, per i commercianti non sarà facile affrontare la riapertura diversificata per settori, ed è per questo che il Comune di Roma sta pensando ad aiuti ed incentivi.

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Il primo aiuto del Campidoglio, ancora in fase di studio, potrebbe essere una netta riduzione di tasse come quella sulle insegne e quella sull’occupazione di suolo pubblico per bar e ristoranti. Si tratta di ipotesi, al momento, ancora al vaglio del Comune e dell’Assessorato allo Sviluppo Economico. Intanto, però, il Campidoglio ha già attivato Roma Riapre, una raccolta fondi tramite bonifico per sostenere piccole imprese e attività commerciali.

La ripartenza passa però per il nodo trasporti. Con le limitazioni al numero di passeggeri, dai bus alla metro passando per i tram, sono già partite le prime sperimentazioni in vista del 4 maggio. Agli ingressi delle stazioni della metro, almeno nei primi giorni della fase due, ci saranno percorsi speciali e operatori dell’Atac gestiranno gli accessi e le code di passeggeri in attesa di entrare. Sulle banchine di tutte le stazioni ci sarà una segnaletica a terra a cui i passeggeri dovranno attenersi per restare a distanza. A preoccupare maggiormente è la disponibilità di vetture, specialmente nell’ora di punta: con un limite di 20 passeggeri su ogni bus, che dovranno obbligatoriamente portare la mascherina e sedere solo nei posti indicati, il parco mezzi di Atac e Tpl non può bastare a garantire un servizio. Per questo, oltre a nuovi mezzi (l’ipotesi resta sempre quella di usare anche bus turistici e scolastici), si potrebbe recepire l’indicazione del Mit e cambiare le tariffe dei biglietti in base alla fascia oraria. Una mossa, questa, che potrebbe interessare anche uffici pubblici e imprese private, con orari di apertura e chiusura differenziati.

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