Il caos intorno ad Ama e al cimitero Flaminio di Prima Porta sembra non conoscere tregua. Nella giornata di ieri, infatti, su disposizione della Procura di Roma, i carabinieri del comando di Prima Porta hanno sequestrato una parte dei capannoni in cui vengono depositate le bare prima di essere sepolte o inviate ai forni per le cremazioni.
Il sequestro al cimitero Flaminio-Prima Porta
I sigilli sono arrivati ieri mattina: i carabinieri, su indicazione del pm Antonella Nespola, hanno trovato una situazione decisamente al limite in alcuni capannoni. Come riportano Francesco Pacifico e Giuseppe Scarpa per Il Messaggero, davanti agli occhi dei militari c'erano urne cinerarie aperte o danneggiate, resti ossei e ceneri sparse, topi, estintori scaduti e feci animali. I controlli hanno interessato anche l'area del forno crematorio e degli 'scarrabili' utilizzati per il trasporto di materiali di lavoro, che in parte sono in fase di manutenzione. Il magistrato, informato dai carabinieri, ha subito disposto il sequestro di quella parte del cimitero di Prima Porta.
Sigilli a Prima Porta, i possibili effetti
Il sequestro disposto dalla Procura di Roma non dovrebbe causare uno stop alle operazioni cimiteriali.
Il caos del cimitero Flaminio di Prima Porta
Il caso di Prima Porta è da tempo al centro di furenti polemiche: si tratta dell'unico cimitero a Roma dove vengono eseguite le cremazioni, ma Ama aveva messo un limite di 200 alla settimana dopo che, nei mesi scorsi, nei vari depositi si erano accumulate oltre mille salme. La municipalizzata dell'ambiente, che si occupa anche della gestione dei cimiteri romani, aveva spiegato che la situazione si era creata a causa dell'impennata di decessi (nell'ultimo quadrimestre del 2020 erano stati quattromila in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente), principalmente a causa del Covid. Secondo sindacati, agenzie funebri e partiti di opposizione, tuttavia, il caos sulle cremazioni sarebbe da ricondurre alla scarsa manutenzione delle linee e all'assenza di investimenti per la costruzione di nuovi forni.