Castel Gandolfo, tra storia e misteri oggi il lago di Albano rischia di prosciugarsi

Il lago di Castel Gandolfo
Il lago di Castel Gandolfo
di Emilio Orlando
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Domenica 12 Luglio 2020, 13:36 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 13:57
Dal giallo della morte di Anonietta Longo, la donna decapitata, al ritrovamento del cadavere del brigadiere di polizia Mario Laganà,  passando per la scomparsa di Emanuela Orlandi,  alla villa faraonica confiscata al boss della banda della Magliana Enrico Nicoletti, fino ai corpi mai restituiti in superficie. Sei chilometri quadrati di superfcie che raccolgono misteri e storia, dalla residenza dei Papi con l'osservatorio astronomico ora gestito dai Gesuiti, fino alle sette sataniche che si radunano clandestinamente nei boschi che costeggiano il cratere vulcanico. Il lago di Albano è uno dei due bacini vulcanici Laziali più conosciuti nel mondo che dista una ventina di minuti dalla Città Eterna. Il lago fu teatro delle olimpiadi di Roma del 1960 per la disiplina del canottaggio.

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Oggi le acque del lago di Castel Gandolfo si stanno ritirando e il bacino rischia il prosciugamento. Negli ultimi anni ha perso più di dieci metri di “livello dell'acqua” e la secca ha eroso gli argini. Scorci e panorami mozzafiato che si contrapongono a fondali limacciosi ed imperscrutabili anche ai sub più esperti, che in alcuni punti toccano i 170 metri di profondità dove sono custoditi segreti criminali, automobili inabissate e cadaveri di persone scomparse. «Perlustriamo quotidianamente tutta la superficie del lago - spiega il comandante della polizia locale di Castel Gandolgo Mauro Masnaghetti Spesso lo facciamo con un battello che ci permette di guardare dal centro dello specchio d'acqua fino alla riva. In questo modo è più facile scoprire se ci sono scarichi fognari abusivi, prelievi d'acqua non autorizzati e se qualcuno viola i divieti di pesca e di balneazione nei punti dove questa è interdetta per ragioni di sicurezza».  Tra i cold case più famosi che caratterizzano la storia criminale dei Castelli Romani quello della decapitata del lago.  ( Le ricerche dei carabinieri dopo il ritrovamento ddi Antonietta Longo).

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Era il 10 luglio del 1955, quando dalle acque, nella parte chiamata “culla del lago”, affiorò il corpo senza testa di una donna, con le ungie della mani e dei piedi laccate di rosso. Al polso la ragazza aveva un orologio d’oro bianco, marca Zeus. Vicino al cadavere i carabinieri trovarono un portachiavi, un orecchino triangolare, il frammento di una foto con una donna e un uomo sotto braccio. La descrizione nel rapporto degli investigatori, per per mesi ispezionarono parte del fondale, corrispondeva a quella di una donna scomparsa, impiegata come domestica nella Capitale. Si trattava appunto di Antonietta Longo, nata a Mascalucia, in provincia di Catania. L'assassino e la testa di Antonietta Longo, non furono mai trovati. 
A gennaio del 1967, il brigadiere Mario Laganà, dirigente del commissarito di pubblica sicurezza di Castel Gandolfo, comparve durante una battuta di caccia. Il suo cadavere lo scoprirono alcuni pescatori che videro un sacco dentro in quale, legato mani e piedi con diverse coltellate al petto, c'era il corpo di Laganà. Anche questo delitto è rimasto irrisolto e fagocitato dall'oblio. (Carcasse di automobili risalenti agli anni '70 visibili sui fondali, foto sotto).

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Nel 1997, invece un altro corpo avvolto in un sacco a pelo venne ritrovato in via dei Pescatori.
A pochi mesi dalla scomparsa di Emanuela Orlandi, all' Istituto Propaganda Fide che gestiva gli immobili del Vaticano, un telefonista rimasto anonimo segnalò che il cadavere della ragazza era stato portato proprio a Castel Gandolfo. Spiritismo e satanismo hanno da sempre caratterizzato, tra realtà e leggenda quei sei chilometri quadrati di territorio, come scrivono le giornaliste, Enrica Cammarano e Letizia Strambi, nel loro coraggioso libro inchiesta dal titolo: “Satana alle porte di Roma” dove hanno ripercorso le trame oscure dei satanisti che proprio in quei boschi si radunano per celebrare messe nere e culti satanici che forse hanno fatto da cornice o sono stati i moventi di alcuni degli efferati delitti che sono avvenuti in quelle zone. 

 
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