dalla Corte di Appello capitolina nei confronti di cinque esponenti del gruppo, che agiva nella periferia romana di
Acilia.
Il provvedimento, definitivo per effetto della sentenza della Corte di Cassazione, trae origine da una vasta indagine delle Fiamme Gialle che nell'ottobre 2013 aveva portato all'arresto di Mario Iovine, Sergio Guarnera, Sandro Guarnera, Franco Crispoldi e Arben Zogu per i reati di estorsione, usura, intestazione fittizia di beni e illecita concorrenza con minaccia o violenza. In quel contesto, era stata accertata l'esistenza di una “joint-venture” nel settore delle macchinette e slot, imposte nel territorio di Acilia agli esercizi commerciali autorizzati. Tra le confische eseguite dalla Gdf, il capitale sociale e l'intero patrimonio aziendale di 7 imprese, 9 unità immobiliari, un terreno a Roma e uno in provincia de L'Aquila.
Sequestrati definitivamente beni di oltre 22 mln euro,frutto contatti tra malavita romana e napoletana su litorale Roma.
— Virginia Raggi (@virginiaraggi) June 23, 2020
Grazie a #Gdf e Corte Appello di Roma per operazione contro clan Casalesi e Guarnera. Avevano imposto slot machines a commercianti Acilia. #FuoriLaMafiaDaRoma