Capalbio, giallo nella villa del sindaco di Fiumicino e della Cirinnà: trovati 24mila euro nella cuccia del cane

Capalbio, giallo nella villa del sindaco di Fiumicino e della Cirinnà: trovati 24mila euro nella cuccia del cane
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Martedì 24 Agosto 2021, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 17:55

È giallo sui soldi trovati in una cuccia per cani ormai in disuso nell'azienda agricola di Capalbio riconducibile al sindaco di Fiumicino Esterino Montino e alla moglie Monica Cirinnà. Si tratterebbe di 24mila euro in banconote da 500, in pessimo stato di conservazione, che sono volate in aria davanti agli occhi increduli degli operai quando la pala meccanica ha rimosso una vecchia cuccia per cani che era sul terreno.

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I soldi sono stati trovati in un'azienda agricola, dove erano in corso lavori di sbancamento per preparare il terreno in vista dell'autunno. Nel corso delle operazioni è stata appunto rimossa una cuccia per cani non più in uso con una pala meccanica e sono spuntate fuori le banconote. La somma è stata sequestrata dai carabinieri di Grosseto, chiamati sul posto proprio dal figlio di Montino. Adesso cominceranno gli accertamenti tecnici per cercare di capire da dove provengano. Secondo gli investigatori «le banconote potevano essere lì da un mese, sei mesi o anche un anno, il fatto che fossero conservate così male non ci dice nulla, considerato che erano esposti alle intemperie». «Non sono stati trovati involucri - spiega ancora chi indaga - e comunque non è stato possibile capire come erano state sistemate perché sono volate via quando la cuccia è stata rimossa dalla pala meccanica».

Al momento tutte le ipotesi sono al vaglio: quella più probabile è che siano provento di un reato, un furto, una rapina ma anche di un'attività di spaccio.

A Camilla Mozzetti del Messaggero, che ha rivelato la notizia, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha detto: «Gli operai stavano facendo un po' di pulizia intorno ad un capannone e vicino a questo, a confine con la strada pubblica, c'è la vecchia cuccia del cane che è lì forse da 5 o 6 anni se non ché gli operai hanno toccato la cuccia e sono usciti questi soldi mal ridotti e poi vista la situazione mio figlio mi ha avvertito e abbiamo deciso di chiamare i carabinieri perché non sappiamo nulla della provenienza». «I militari hanno sequestrato il denaro, mio figlio ha firmato la denuncia ma credo che siano il frutto di qualche attività illecita, la refurtiva messa da qualcuno che poi non è mai venuto a riprenderla», aggiunge il sindaco al quotidiano. «In questa zona i carabinieri hanno fatto un lunghissimo lavoro su una situazione di spaccio durata un paio d'anni a cui sono seguiti degli arresti - dice - Gente che veniva da fuori e si dava appuntamento in mezzo ai boschi per acquistare o vendere droga e forse quei soldi sono i proventi mai recuperati di questo traffico».

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