Campo nomadi di Castel Romano: sale a 60 il numero delle persone in quarantena

Il campo nomadi di Castel Romano
Il campo nomadi di Castel Romano
di Emilio Orlando
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Mercoledì 10 Febbraio 2021, 18:09

Sale a sessanta il numero dei residenti del “Villaggio della Solidarietà” di Castel Romano, che dovranno rimanere in quarantena. Ai precedenti quarantotto, su cui la Regione Lazio sta effettuando un'indagine epidemiologica se ne aggiungono altri dodici che per diversi motivi sarebbero entrati a contatto con quelli che ai tamponi rapidi e molecolari sono risultati positivi al Covid -19. Nessuno deve entrare ed uscire dal campo, nemmeno la polizia locale Roma Capitale, che vi può accedere solo per eseguire atti delegati dall'autorità giudiziaria. Queste le direttive impartite agli agenti di guardia all'ingresso dell'accampamento che conta circa 540 abitanti di varie etnie.

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Difficile gestire, all'interno del terreno, dove fino a pochi mesi fa vivevano 1.500 nomadi, le file e gli assembramenti che si creano durante i rifornimenti di acqua potabile che quotidianamente vengono garantiti da autocisterne. «Com’era prevedibile - spiega Marco Milani, segretario romano aggiunto del Sulpl (Sindacato unitario dei lavoratori della polizia locale) -, a causa delle condizioni di sovraffollamento dei moduli abitativi nei campi rom della Capitale e delle condizioni igienico sanitarie spesso denunciate dalle stesse Asl, è esploso un focolaio di Covid in quello di Castel Romano. L’episodio coinvolge da vicino i caschi bianchi, quotidianamente impiegati nei piantonamenti degli accessi ai campi nomadi censiti e in particolare a quello di Castel Romano, già posto sotto sequestro giudiziario per un inchiesta inerente il disastro ambientale. Chiediamo - sottoliena ancora il sindacalista Milani - che ci venga fatto il vaccino». Al momento il presidio di controllo e vigilanza viene garantito h24 dalla polizia locale con cinque pattuglie ed una dozzina di vigli. Nel pomeriggio alcuni volontari della Comunità di Sant'Egidio sono stati aggrediti dai rom in quarantena mentre distribuivano i generi alimentari. 

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