Bimbi cantano l'inno della Roma, i genitori replicano: «Nessun trauma, in classe si sono divertiti»

I genitori della classe della "Caterina Usai" di Roma hanno scritto una lettera per «chiarire l'effettiva verità dei fatti»

immagine di repertorio
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Martedì 31 Maggio 2022, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 18:56

Parola d’ordine smorzare i toni e «raccontare la verità». Lo chiedono i genitori della classe della "Caterina Usai" di Talenti, a Roma, salita all’onore delle cronache per un video diffuso sui social nel quale si vedono i bambini davanti a uno schermo che cantano "Roma Roma" di Venditti il giorno dopo la vittoria della squadra di Mourinho in Conference League. Dopo giorni in cui si sono rincorse notizie di disperazioni e pianti per aver cantato l’inno della Roma, i genitori dei bambini hanno deciso di fare chiarezza e scrivere una lettera, con tanto di firme in calce, dove spiegano «l'effettiva verità dei fatti». Una lettera che spiega Fabrizio, papà di uno dei bimbi, «abbiamo deciso di scrivere per raccontare la verità. Non abbiamo parlato inizialmente perché speravamo che tutto si chiudesse in una giornata, ma così non è stato. Per questo abbiamo chiesto ad almeno uno dei genitori di firmare questo scritto, che vuole solo chiarire l'effettiva verità dei fatti».

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«Prima di tutto - si legge nella lettera di mamme e papà - nessuno dei nostri bambini ha riportato a noi genitori alcun fastidio o sofferenza, né tantomeno traumi per aver cantato insieme l'inno della Roma. I bambini si sono divertiti e hanno riportato a casa questa esperienza come positiva e divertente».

E sul bambino che piangeva in classe? «Vogliamo chiarire - prosegue la lettera - che quel pianto non era certo dovuto all’inno della Roma, che quando è entrato era già quasi finito, ma al fatto che non stava bene, come confermato dalla mamma, che è venuta a prenderlo prima perché aveva la febbre».

«Vogliamo esprimere il nostro più profondo dispiacere  - proseguono i genitori - per il fatto che un momenti ludico e divertente vissuto in classe in assoluta serenità dai nostri figli sia stato utilizzato per montare una polemica, che offende noi e soprattutto la nostra meravigliosa maestra, alla quale cogliamo l’occasione per riconfermare la nostra più profonda stima e fiducia per quanto ha sempre fatto, con amore e dedizione, per i nostri bambini, i quali, unanimemente, la amano moltissimo». «Questa vicenda ha purtroppo turbato la serenità all’interno della classe e speriamo profondamente che questo clamore si spenga al più presto e che possa tornare la serenità che ha sempre regnato nella classe dei nostri bambini» conclude la lettera.

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