Bimba morta di morbillo, il primario del Bambino Gesù: "Non vaccinare i vostri figli mette in pericolo i più deboli"

Bimba morta di morbillo: "Non vaccinare i vostri figli mette in pericolo i più deboli"
Bimba morta di morbillo: "Non vaccinare i vostri figli mette in pericolo i più deboli"
di Lorena Loiacono
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Venerdì 14 Luglio 2017, 08:43
Muore per aver contratto il virus del morbillo, a soli 16 mesi, dopo aver combattuto e vinto la sua battaglia contro la meningite con coraggio e determinazione. Lei e la sua famiglia. Non aveva neanche un anno e mezzo la bambina di Roma deceduta lo scorso 28 giugno all’ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove la piccola era in cura dall’età di tre mesi quando, neonata, si era ammalata di meningite.

Da quel terribile virus era però guarita senza restarne particolarmente debilitata. Poi, nel mese scorso, una febbre alta, la corsa in ospedale e la rianimazione: la bambina aveva contratto il morbillo. Il virus che le ha provocato la morte, in pochi giorni, nel sonno. Rimonta quindi la psicosi da morbillo, nell’anno nero dell’epidemia in tutta Italia, a distanza di poche settimane dalla morte della bambina di 9 anni, sempre al Bambino Gesù di Roma. Sempre per colpa del morbillo. E rimonta la polemica sui vaccini tanto che la privacy della famiglia deve essere pienamente garantita per evitare spiacevoli attacchi già accaduti in casi simili, precedenti. 

La bambina, in realtà, era stata vaccinata contro il morbillo ma il virus era stato già contratto. «E’ importante sottolineare – spiega il professore Alberto Villani, responsabile di pediatria generale e malattie infettive dell’ospedale Bambino Gesù - che un’adeguata copertura vaccinale riduce o elimina il rischio di essere contagiati dal virus del morbillo. In un altro Paese probabilmente non sarebbe successo: l’Italia e la Romania sono, in Europa, i paesi con la maggior presenza di morbillo. E purtroppo di morbillo ancora si muore, in un caso su 10mila. In un caso di morbillo su mille, invece, ci troviamo di fronte all’encefalite».

La piccola quindi lascia ora una splendida e forte famiglia che è rimasta al suo fianco senza smettere mai di combattere: prima contro la meningite, per cui non sono stati mai saltati una sola visita di controllo, accertamenti e indagini mediche, poi contro quella febbre persistente e la coagulopatia riscontrate il 10 giugno, la corsa in rianimazione e il crollo improvviso, il 28 giugno, che le ha provocato nel sonno un arresto cardio-respiratorio irreversibile.
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