Referendum Atac, seggi aperti: ecco come si vota

Referendum Atac, seggi aperti: ecco come si vota
di Fabio Rossi
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Domenica 11 Novembre 2018, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 14:07
Seggi aperti, oggi dalle 8 alle 20, per il referendum cittadino sul futuro del trasporto pubblico romano, promosso dai Radicali italiani e dal comitato «Mobilitiamo Roma»: un voto su uno degli asset fondamentali e più problematici della città. Alle urne sono chiamati quasi 2,4 milioni di aventi diritto, che potranno votare nei seggi utilizzati abitualmente per tutte le tornate elettorali: 2.600 le sezioni allestite. Lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi con risultati definitivi attesi già prima della mezzanotte, a meno di problemi. Gli elettori dovranno presentarsi alle rispettive sezioni con un documento di identità e la tessera elettorale, che però in questa occasione non sarà timbrata. L'elettore avrà due schede relative ai due quesiti proposti e dovrà barrare il Si o il No. Alle urne potranno recarsi complessivamente 1.114.118 uomini e 1.253.520 donne. Gli over 65 sono 676.007, contro i 181.089 under 25. Alle 12 al voto si era recato appena il 4,8% dei romani.

I TEMI
La prima domanda che sarà sottoposta agli elettori riguarda l'affidamento dei servizi di trasporto tramite gare pubbliche: «Volete voi che Roma Capitale affidi tutti i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia mediante gare pubbliche, anche ad una pluralità di gestori e garantendo forme di concorrenza comparativa, nel rispetto della disciplina vigente a tutela della salvaguardia e della ricollocazione dei lavoratori nella fase di ristrutturazione del servizio?». L'altro quesito verte sulla possibilità di creare nuovi servizi di trasporto collettivo non di linea con app o a richiesta: «Volete voi che Roma Capitale, fermi restando i servizi relativi al trasporto pubblico locale di superficie e sotterraneo ovvero su gomma e rotaia comunque affidati, favorisca e promuova altresì l'esercizio di trasporti collettivi non di linea in ambito locale a imprese operanti in concorrenza?».
 


I RICORSI
La vicenda potrebbe però avere una coda davanti alla giustizia amministrativa. Secondo il Campidoglio, infatti, affinché la consultazione sia valida sarà necessario raggiungere il quorum del 33,3 per cento, ovvero un terzo degli aventi diritto (circa 760 mila elettori), come era previsto per le consultazioni cittadine non vincolanti. Ma secondo il comitato promotore il quorum non deve essere applicato, perché il referendum è stato proclamato lo scorso 31 gennaio, ossia lo stesso giorno in cui è stato approvato il nuovo statuto di Roma Capitale, che non prevede una soglia di sbarramento per la validità di questo tipo di votazioni. A dirimere la questione, a urne chiuse, potrebbe essere il Tar del Lazio, a cui i promotori del referendum si sono riservati di ricorrere.
 
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