Alemanno assolto, Buzzi: «Né mafia né corruzione, chi ripaga Roma per i danni di immagine?»

Alemanno assolto, Buzzi: «Né mafia né corruzione, chi ripaga Roma per i danni di immagine?»
Alemanno assolto, Buzzi: «Né mafia né corruzione, chi ripaga Roma per i danni di immagine?»
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Giovedì 8 Luglio 2021, 22:12

Dopo la sentenza di assoluzione di Gianni Alemanno in Cassazione, parla anche Salvatore Buzzi. Che da principale accusato diventa grande accusatore.

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Il fondatore della Cooperativa 29 giugno, principale imputato nel processo 'Mondo di mezzo' insieme a Massimo Carminati, si sfoga in due diversi post su Facebook, ricordando di aver già ribadito agli inquirenti di non aver mai neanche tentato di corrompere l'allora sindaco di Roma. «Sentenza Cassazione di Gianni Alemanno: non è corruzione! Se la Procura mi avesse ritenuto credibile nell’estate del 2015, quando ho reso i primi interrogatori ci saremmo risparmiati tanto stress, tanta carcerazione, tanto tempo e non sarebbero andati sprecati i soldi di noi contribuenti» - scrive Salvatore Buzzi - «Se non è stata mafia e nemmeno corruzione, chi ripaga la città di Roma per i danni di immagine subiti nel mondo?».

Salvatore Buzzi, in un successivo post, rincara la dose: «Se Alemanno non è stato corrotto come io dico da sempre, se la gara CUP della Regione Lazio è stata regolare e se la mafia è esistita solo nella mente di qualche pm, mi chiedo: come è possibile che io nel nuovo appello sia stato condannato a ben 12 anni e 10 mesi?».


Dello stesso avviso l'avvocato Alessandro Diddi, legale di Salvatore Buzzi, che all'AdnKronos ha spiegato: «Dispiace che il 23 luglio 2015 quando era in carcere durante l'interrogatorio Buzzi non venne ritenuto credibile quando negava l'accordo corruttivo.

A Buzzi sono state negate le attenuanti generiche, non era stato ritenuto credibile per non aver chiamato in correità Alemanno». Per questo, spiega l'avvocato, «a questo punto ci si attende un nuovo annullamento della sentenza di condanna di Buzzi. A distanza di sei anni bisognerebbe riscrivere la storia giudiziaria di alcuni dei principali processi a Roma celebrati con l'ossessiva ricerca della mafia nella capitale».

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