Reddito di cittadinanza, fra Maserati e vincite milionarie al gioco: denunciati 116 "furbetti" a Treviso

L'indagine della Guardia di Finanza, in collaborazione con l'Inps e la Regione Veneto: diverse, e in certi casi singolari, le violazioni accertate

Reddito di cittadinanza, denunciati 116 "furbetti" a Treviso con Maserati e vincite milionarie al gioco
Reddito di cittadinanza, denunciati 116 "furbetti" a Treviso con Maserati e vincite milionarie al gioco
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Giovedì 7 Ottobre 2021, 07:21 - Ultimo aggiornamento: 12:30

La Guardia di Finanza di Treviso ha denunciato 116 persone per aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per un importo di 700 mila euro. L'indagine, svolta in collaborazione con l'Inps e con la Regione del Veneto, ha concentrato il controllo sulla veridicità dei dati contenuti nelle autodichiarazioni di coloro i quali hanno richiesto e ottenuto l'rdc nella Marca, scoprendo appunto 116 posizioni irregolari. Diverse, e in certi casi singolari, le violazioni accertate. Per 45 persone, in gran parte cittadini stranieri, la causa della illegittima fruizione del beneficio è dovuta alla mancanza del requisito della residenza, tenuto conto che la legge prevede che il richiedente il sussidio debba essere residente in Italia da almeno 10 anni e che lo sia stato continuativamente negli ultimi due anni. Tra i vari casi anche chi ha acquistato un suv Maserati e chi ha vinto oltre un milione al gioco.

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Tra i richiedenti sono stati individuati anche tre italiani iscritti all'Aire che hanno falsamente attestato di essere residenti in Italia, solo per avere il beneficio economico.

Un coneglianese, emigrato nel 2011 in Venezuela, è rientrato in Italia nel 2019, presentando dopo solo due settimane l'istanza per accedere all'rdc. In 25 casi si è rilevato che i beneficiari hanno nascosto di aver avuto vincite al gioco online. In altri casi, invece, le stesse vincite sono state conseguite nel periodo in cui l'rdc veniva già percepito, ma non sono state comunicate all'Inps, perché questo avrebbe fatto perdere il diritto al beneficio. Alcuni beneficiari dell'rdc, infatti, sono risultati titolari di conti di gioco online, usati assiduamente per fare scommesse su eventi sportivi, partecipare a tornei di poker o altri giochi. Su tali conti di gioco sono state accreditate, in vari casi, somme di denaro per centinaia di migliaia di euro, incompatibili con uno stato di indigenza economica. Come il caso di due disoccupati: un 54enne di Treviso, che ha vinto 1,6 milioni di euro, e un 48enne di Conegliano che ha incassato 500 mila euro.

In 17 occasioni, invece, l'irregolarità ha riguardato l'omissione, nella dichiarazione sostitutiva unica, di informazioni reddituali rilevanti (redditi percepiti, anche per attività di lavoro dipendente, e disponibilità immobiliari) che, se indicate, avrebbero messo i richiedenti al di fuori dei limiti previsti per l'ammissione al reddito di cittadinanza. Come una kosovara, residente a Treviso, che non aveva indicato nel proprio nucleo familiare la presenza di una persona, proprietario di immobili dati in affitto, e un senegalese, residente a Castelcucco, che non aveva indicato che altri sei componenti del proprio nucleo familiare percepivano redditi da lavoro dipendente. Diversi sono, ancora, i casi di mancata comunicazione, successivamente alla dichiarazione, della variazione delle condizioni che davano diritto all'rdc: in 12 hanno nascosto di aver iniziato a lavorare, mentre altre 5 hanno avuto variazioni nella composizione del proprio nucleo familiare, senza però informare l'Inps. In altri 3 casi, i beneficiari sono risultati proprietari di auto immatricolati la prima volta nei sei mesi antecedenti la richiesta dell'rdc, o di auto di cilindrata superiore a 1.600 cc o moto di cilindrata superiore a 250 cc, incompatibili con la percezione del beneficio economico.

Una di queste persone, nel periodo che fruiva dell'rdc, ha acquistato un suv Maserati «Levante». Infine nove persone hanno omesso di comunicare la presenza, all'interno del proprio nucleo familiare, di persone che si trovano in carcere, circostanza quest'ultima che incide sui parametri normativi fissati per l' erogazione del reddito.

Dovranno restituire 700mila euro

Tutte le irregolarità accertate sono state segnalate all'Inps per l'avvio delle procedure di revoca del beneficio e restituzione delle somme indebitamente percepite, ammontanti a oltre 700mila euro, mentre i responsabili sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, atteso che l'indebita percezione del beneficio è punita con la reclusione da due a sei anni, nei casi di presentazione di dichiarazioni attestanti cose non vere, e con la reclusione da uno a tre anni, nei casi di omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, successive alla presentazione della dichiarazione. 

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