Spiagge, rincari in arrivo? Ecco quanto pagheremo in più questa estate per ombrellone e lettino

Costi e tariffe prima della riforma che partirà nel 2024

Spiagge, pagheremo di più? Nelle tariffe 2022 i balneari tengono calmierati i prezzi «al netto dell'incertezza sulla riforma»
Spiagge, pagheremo di più? Nelle tariffe 2022 i balneari tengono calmierati i prezzi «al netto dell'incertezza sulla riforma»
di Stefania Piras
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 22:31

Dal 1° gennaio 2024 le concessioni balneari saranno assegnate con gara pubblica. Ma cosa cambia per chi l'estate va in spiaggia nel suo stabilimento al mare preferito per prenotare lettino e ombrellone? Il gestore che conosciamo magari da anni potrebbe cambiare perché potrebbe non vincere il bando europeo che assegna la concessione. È una rivoluzione pilotata quella che ha in mente il governo (e che ci chiede l'Europa da anni con la direttiva Bolkestein). Ci sono la tutela delle piccole imprese familiari, l'indennizzo al concessionario uscente, il divieto di proroghe e rinnovi automatici.

Nella riforma sono previsti anche interventi contro il caro-ombrellone e l'obbligo di consentire l'accesso al mare. Di deve infatti tenere in «adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, la qualità e le condizioni del servizio offerto agli utenti».

Vuol dire che la tariffa per i servizi offerti deve essere congrua

Tra le condizioni per accedere c'è l'esperienza tecnica e professionale già acquisita, in modo da non precludere l’accesso al settore ai nuovi operatori e c'è anche un criterio che mira a scegliere un concessionario che nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura, abbia utilizzato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare. Insomma: il gestore che avete conosciuto rimarrebbe al suo posto, non è detto che cambi o che inizi a sparare prezzi folli. 

Tariffe 2021: a che punto eravamo rimasti?

Ombrellone e sdraio avevano già subito rincari a causa della pandemia. Un rialzo del 5%, per l'esattezza. Secondo i dati diffusi dal Centro Consumatori Italia (Cci), l'anno scorso su 60 strutture esaminate in tutta la penisola, la variazione registrata in media era del 5%. Un euro in più al giorno. 

I trentamila gestori degli stabilimenti balneari italiani, come moltissimi altri imprenditori, avevano già dovuto affrontare le perdite di una stagione messa a dura prova dalla contrazione dei viaggi, degli spostamenti. E dagli adeguamenti normativi legati agli spazi di sicurezza anti Covid. Ma hanno anche beneficiato del turismo domestico: gli italiani, una larga parte, hanno scelto l'Italia per le vacanze estive degli ultimi due anni. Inoltre chi ha attivato le applicazioni per la prenotazione dell'ombrellone è riuscito a gestire meglio i flussi delle presenze e quindi delle spese a breve termine. Eppure c'è chi ha ritoccato le tariffe perché i flussi turistici non erano sempre prevedibili (non avevano app per la prenotazione) e anzi, si è registrato un aumento di turismo mordi e fuggi che non ha assicurato le entrate certe e fiorenti degli anni passati. Ora, la pandemia Covid non è finita, la curva dei contagi sta scendendo e quindi si dovrebbero rivedere le folle di stranieri sui litorali italiani. Ma c'è un'altra mina vagante che sta erodendo gli investimenti: il caro energia. Perciò all'incertezza della riforma delle concessioni balneari, bisogna aggiungere anche il fattore energia. I balneari più spaventati dicono che l'insieme di questi fattori comporterà meno investimenti, quindi un servizio peggiore. E magari ad un prezzo più alto rispetto a un anno fa.

«I bagni non sono tutti uguali. Tutto sta nel far fruttare la sabbia che si ha in concessione: siamo imprenditori», sintetizza Giovanni Da Prato, un gestore della Versilia che elenca le spese e gli investimenti del bagno fra salvataggio, pulizia del mare, servizi di ristoro, manutenzione. Sono costi che in larghissima parte vengono proiettati nella tariffa, spiega. 

A Forte dei Marmi, in uno dei bagni che ha prezzi medi, le tariffe hanno subito un rialzo di 100 euro negli ultimi 5 anni. Per un ombrellone, 2 sdraio e un lettino prendisole, la tariffa 2022 comprensiva di Iva al 22% per 15 giorni di mare è di 500 euro in bassa stagione e 650 euro in alta stagione (luglio, agosto e dal 1 al 11 settembre).

Costi molto simili a Pescara dove per una palma (ombrellone / tenda molto grande), che si divide di solito tra più famiglie, si spendono 1.700 euro per l'utilizzo dell'intera stagione. 

Ad Alghero in un bagno sulla spiaggia di Maria Pia le tariffe giornaliere del 2022 sono state già fissate: a luglio si pagano 22 euro al giorno (in prima fila 25, e con anche il materassino 30). 

A Lignano Sabbiadoro si registra un rialzo delle tariffe del 2%: 15 giorni costano 275 euro. 

A Rimini la media dei prezzi fino all'anno scorso era di 186 euro per 15 giorni (ombrellone e lettino) e 246 euro (ombrellone e due lettini) in prima fila. 

Ad agosto nella zona balenare di Siracusa (Fontane Bianche) fino all'anno scorso si potevano pagare 40 euro al giorno per un ombrellone e un lettino. 

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