Pamela Andress, la finta estetista trans e l'iniezione letale a Samantha. Il marito: «Mi ha lasciato mia moglie morta tra le braccia»

La brasiliana, 50 anni, è indagata ma nega tutto: "Quando me ne sono andata era ancora viva"

Pamela Andress, la finta estetista trans e l'iniezione letale a Samantha. Il marito: «Mi ha lasciato mia moglie morta tra le braccia»
di Federica Zaniboni
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Domenica 24 Aprile 2022, 08:56 - Ultimo aggiornamento: 09:21

«Quando me ne sono andata, lei era ancora viva. Soltanto il giorno dopo, collegandomi a internet, ho capito cos'era successo». Con queste parole Pamela Andress, donna trans di 50 anni, avrebbe risposto alle domande degli inquirenti su quanto accaduto giovedì scorso a Maranello (Modena), dove Samantha Migliore ha perso la vita. Un presunto trattamento estetico effettuato a domicilio dalla 50enne si è rivelato fatale per la donna, che è morta tra le braccia del marito subito dopo un'iniezione.
La sedicente estetista di nazionalità brasiliana e in realtà organizzatrice di eventi si è costituita il giorno seguente presso la caserma dei carabinieri di Cento, nel Ferrarese, dopo essersi confrontata con i suoi avvocati. Indagata a piede libero dalla Procura di Modena per esercizio abusivo della professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato, la donna avrebbe praticato su Samantha, 35 anni, un intervento al seno, per il quale sembra certo che non avesse le qualifiche.

Morta dopo l'intervento al seno, trans indagata: «Quando sono andata via, Samantha era ancora viva»


LA TESTIMONIANZA
Secondo quanto ricostruito anche attraverso la testimonianza del marito, che era presente in casa, la vittima avrebbe iniziato a sentirsi male dopo un'iniezione a un seno.

Mentre il coniuge tentava di soccorrerla e parlava con gli operatori del 118, la Andress avrebbe approfittato della situazione concitata per dileguarsi. Come racconta il marito Antonio, quando le condizioni di Samantha si sono aggravate, la presunta estetista avrebbe detto di dover fare una chiamata. «Mi ha lasciato mia moglie tra le braccia, era morta» dice. «Poi è scappata. Si è portata via tutto, le siringhe e le 4 vaschette di alluminio che c'erano». Antonio spiega che la cittadina brasiliana avrebbe chiesto 1.200 euro per due ore di servizio, ma afferma di non sapere come lei e Samantha fossero entrate in contatto, «se tramite amiche o sui social». A nulla sono serviti i tentativi da parte dei medici di rianimare la 35enne e circa un'ora più tardi è stato dichiarato il decesso.

 


LA DIFESA
I legali della Andress, però, sostengono tutt'altra versione. «La mia assistita è sconvolta, non è vero che è fuggita» ha detto l'avvocato Francesco Andriulli. «Quando la signora si è sentita male era lì, anche quando è stata chiamata l'ambulanza. Si è allontanata solo dopo. Poi ieri mattina ha letto su internet che la signora era deceduta e allora è andata a costituirsi». Secondo il difensore, le due donne si conoscevano da tempo: entrambe avevano vissuto a Napoli e sembrerebbe che già alcuni anni fa la 50enne avrebbe praticato sulla vittima un intervento simile. «Credo si tratti di una puntura - dice l'avvocato in merito al tipo di intervento -, avevano parlato di soldi ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia».
Molti gli aspetti che restano da chiarire sulla morte di Samantha. Molte risposte verranno fornite dall'autopsia. Il marito racconta di averla vista con grosse siringhe sotto al seno, e sembrerebbe che una di queste, dimenticata nella casa della vittima, adesso sia in mano ai carabinieri. Non vi sarebbero ancora informazioni precise, infatti, sulla natura della sostanza iniettata nel seno di Samantha.

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