Napoli, scontri nella notte: condannati i due trentenni arrestati, avevano precedenti per droga

Napoli, due arresti per gli scontri nella notte. Il Viminale: «Azioni preordinate»
Napoli, due arresti per gli scontri nella notte. Il Viminale: «Azioni preordinate»
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Sabato 24 Ottobre 2020, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 18:04

Due arresti per gli scontri avvenuti nella notte a Napoli, dove un migliaio di giovani a volto coperto sono scesi in strada nella prima serata di coprifuoco alle 23 per protestare contro la stretta anti Covid varata dal governatore della Campania De Luca. Ci sono stati scontri con la polizia - un centinaio di agenti in tenuta antisommossa - e lanci di lacrimogeni e petardi, soprattutto davanti al palazzo della Regione.

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Gli arrestati, due trentaduenni, sono stati processati per direttissima e condannati i due 32enni, con precedenti per reati di droga, arrestati dalla Digos con l'accusa di violenze, danneggiamenti e resistenza durante gli scontri di ieri sera a Napoli.

Per uno dei due la condanna è stata a un anno e 8 mesi; per il secondo, un anno e due mesi con pena sospesa.

 

Durante gli scontri quattro carabinieri sono rimasti feriti. I militari sono dovuti ricorrere alle cure mediche per contusioni varie e problemi all'udito in seguito all'esplosione di grossi petardi: per tre la prognosi è di 5 giorni, per un altro è di tre giorni. Durante la guerriglia è stata danneggiata anche un'auto: è stato rotto il vetro posteriore lato passeggero, lesionato il parabrezza; danni anche alla carrozzeria.

Il Viminale: «Azioni non spontanee»

«Quanto accaduto la scorsa notte a Napoli è gravissimo - ha commentato il viceministro dell'interno con delega alla Pubblica Sicurezza, Matteo Mauri - L'aggressione alle Forze dell'Ordine e la guerriglia urbana scatenata tra le strade della città in prossimità della Regione sono atti criminali. E così verranno trattati. È del tutto chiaro che non si è trattata di una protesta spontanea. Ma di azioni preordinate, organizzate nella quasi totalità da frange di tifosi violenti, da ambienti criminali, anche legati a settori dell'estremismo politico».

La guerriglia urbana e le aggressioni alle forze di polizia ieri sera a Napoli «nulla hanno a che fare con le forme di dissenso civile e con le legittime preoccupazioni degli imprenditori e dei lavoratori legate alla difficile situazione economica», ha sottolineato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese che è in continuo contatto con il prefetto di Napoli che oggi ha convocato il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza.

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«Ieri sera a Napoli, nell'irrazionalità di tante persone evidentemente inconsapevoli di quanto stavano facendo, c'era anche una sapiente regia - fa eco il senatore M5S Nicola Morra, presidente della commissione Antimafia. - Accertata la presenza reale di uomini dei clan della Pignasecca, del Pallonetto e dei Quartieri Spagnoli. Pur non essendoci fisicamente, c'erano anche con le loro "fesserie" tutti coloro che hanno sempre e soltanto ostentato sprezzo per le evidenze che la realtà ci ha offerto in tutti questi mesi». 

De Luca: continueremo così

«Continueremo a seguire la nostra linea di rigore, senza cambiare di una virgola, come è nostro dovere fare». Lo assicura il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. «Ieri sera si è assistito a Napoli a uno spettacolo indegno di violenza e di guerriglia urbana organizzata, che nulla ha da spartire con le categorie sociali. Ieri si applicavano le stesse ordinanze a Milano, Roma e Napoli. E mentre a Milano e Roma le città erano deserte nel rispetto delle norme, a Napoli c'erano violenze e vandalismo. Alcune centinaia di delinquenti hanno sporcato l'immagine della città», ha precisato De Luca.

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