«Se muoio è stata mia moglie»: il giorno dopo lo trovano morto a Torino, la vedova a processo per omicidio

L'ultimo messaggio inviato da Ettore Treglia all'amante ha fatto scoprire il delitto avvenuto in casa

«Se muoio è stata mia moglie»: il giorno dopo lo trovano morto a Torino, la vedova a processo per omicidio
«Se muoio è stata mia moglie»: il giorno dopo lo trovano morto a Torino, la vedova a processo per omicidio
di Giacomo Nicola
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Venerdì 3 Giugno 2022, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 08:55

«Se domani mi trovano morto è stata mia moglie, chiama la polizia». Un ultimo messaggio mandato la sera prima, un appello rivolto all'amante che vive lontano, nel Sud Italia, in Puglia. Un ultimo messaggio disperato, quasi un testamento. Ed effettivamente Ettore Treglia, 50 anni, il giorno dopo era morto.
Una semplice coincidenza? Il decesso risale al 5 aprile 2021. Il giorno dopo quell'ultimo sms è stata la moglie a dare l'allarme dicendo di averlo trovato ormai senza vita nel loro appartamento in cui vivevano a Torino, in zona Mirafiori. Un malore, una morte naturale? Treglia era da tempo affetto da un tumore al cavo orale: la sua salute era precaria, e dopo numerosi interventi chirurgici aveva anche altri problemi dovuti a una dipendenza dall'alcol di vecchia data. Pesava pochissimo.

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L'AUTOPSIA
Quel messaggio insieme all'esito dell'autopsia eseguita dal medico legale Giambattista Golé hanno però portato gli inquirenti a ipotizzare uno scenario ben diverso. L'uomo non era morto a causa dei sui tanti problemi di salute. Sarebbe stata la moglie a ucciderlo al culmine di una lite.
Da anni ormai il loro rapporto era violento, carico di rabbia, discussioni quasi quotidiane. Lei aveva scoperto quella relazione al di fuori del matrimonio e controllava il marito in ogni cosa che facesse. Questo potrebbe essere stato il movente. L'autopsia eseguita lo scorso aprile ha evidenziato delle lesioni interne compatibili con una morte violenta, un soffocamento per strangolamento. La moglie, indagata per omicidio, adesso dovrà affrontare un processo. Lei naturalmente si dichiara innocente.
A far partire le indagini alla fine è stata proprio l'amante che è andata dai carabinieri del suo paese mostrando loro la conversazione avuta con la vittima poco prima della morte e questi hanno subito informato i colleghi torinesi, che hanno iniziato così a ipotizzare uno scenario ben diverso rispetto a quello che si era presentato fino a quel momento.

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Le discussioni si sarebbero accese in particolare dopo la scoperta da parte della moglie della relazione extraconiugale con la donna del Sud che oggi è diventata anche la sua principale accusatrice davanti agli investigatori. Una storia a distanza per lo più che però andava avanti da parecchi anni. I due amanti infatti si sentivano spesso al telefono o attraverso i social network.
Così la moglie è stata iscritta nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio. Difesa dall'avvocato Alberto De Sanctis, la vedova è stata interrogata e ha rivendicato la propria innocenza.
Secondo invece il pm di Torino Paolo Cappelli la donna, poi finita a processo, dopo aver scoperto il tradimento del marito avrebbe cominciato a maltrattarlo. Litigi sempre più violenti tanto che in un caso era intervenuta la polizia che aveva momentaneamente allontanato la donna da casa e l'aveva accompagnata in ospedale.
Poco dopo l'uomo aveva scritto all'amante: «Ha cercato di strangolarmi». Il giorno dopo il messaggio: «Sto prendendo botte» e il giorno dopo ancora la moglie aveva denunciato che il marito era deceduto. L'uomo era affetto da un tumore ed era stato sottoposto a interventi chirurgici che gli avevano deformato il viso: il medico legale aveva quindi scritto sul referto che si trattava di morte naturale non potendosi accorgere dei segni dello strangolamento.
 

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