Vittorio Feltri, neoeletto al Consiglio comunale di Milano con Fratelli d'Italia, non firmerà eventuali dichiarazioni di antifascismo e di adesione ai valori costituzionali richiesti dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Il sindaco rieletto, scrive Feltri su Libero, «deve essere uno di quelli a cui il successo dà alla testa. Infatti si accinge a chiedere ai componenti del Consiglio comunale di sottoscrivere una dichiarazione di adesione ai valori costituzionali. Inoltre pretende che ogni collaboratore firmi un documento in cui affermi di essere antifascista. Una stupidaggine simile non si era mai registrata in alcun municipio patrio».
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Ora, continua Feltri, «dovrei proclamare ufficialmente, in aula, di non essere un tifoso di Mussolini, morto ammazzato dai partigiani che lo rincorrevano, e di giurare fedeltà alla Carta.
Sala, secondo Feltri, «combatte le dittature inesistenti con metodi da despota. Ma chi crede di essere, Hitler? Quando sarò seduto in Consiglio comunale e lui mi chiederà di siglare il fetente documento provvederò a dirgli in faccia le parole che fin qui ho vergato. Lo farò con buona educazione, secondo gli insegnamenti di mia madre, ma lo farò con determinazione sperando di essere imitato dai miei colleghi, compresa Chiara Valcepina, oggetto di discriminazioni in quanto palesemente di destra».