Vaccino Covid a rilento in Lombardia, Gallera: «Polemiche inutili, corsa per dimostrare di essere più bravi di chissà chi»

Vaccino Covid a rilento in Lombardia, Gallera: «Polemiche inutili, corsa per dimostrare di essere più bravi di chissà chi»
Vaccino Covid a rilento in Lombardia, Gallera: «Polemiche inutili, corsa per dimostrare di essere più bravi di chissà chi»
di Enrico Chillè
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Domenica 3 Gennaio 2021, 13:57 - Ultimo aggiornamento: 21:13

Vaccino Covid a rilento in Lombardia, Gallera: «Non faccio rientrare i medici dalle ferie...». La Lega si dissocia e scoppia l'ennesima polemica sull'assessore regionale.

I dati della somministrazione del vaccino Covid in Lombardia fanno impallidire. Nella regione che ha ricevuto più dosi di tutte le altre, infatti, finora solo il 3% dei vaccini consegnati è stato effettivamente inoculato a operatori sanitari e ospiti delle Rsa. La polemica che ne è già conseguita, però, sembra non turbare particolarmente l'assessore al Welfare, Giulio Gallera.

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Dal cosiddetto 'V-Day' del 27 dicembre scorso, infatti, in Lombardia solo 2416 dosi delle 80.595 sono state somministrate. Tra i vaccinati che hanno ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer ci sono 2225 operatori sanitari, 179 membri del personale non sanitario e appena 12 ospiti delle strutture residenziali. Un dato, quello della percentuale delle dosi somministrate in rapporto a quelle ricevute, che tra le regioni italiane è più basso solo in Sardegna (2,3%) e in Molise (1,7%).

Giulio Gallera, in un'intervista a La Stampa, ha spiegato: «Fare una classifica delle regioni è agghiacciante, per non parlare di quelle regioni che hanno fatto la corsa per dimostrare di essere più brave di chissà chi. Noi siamo una regione seria. Partiamo domani con 6000 vaccinazioni al giorno nei 65 hub regionali. I conti facciamoli tra 15 o 20 giorni. Ci avevano detto che i vaccini sarebbero arrivati a metà gennaio, poi il 4 gennaio, e ci siamo organizzati per quella data.

Solo nelle strutture sanitarie pubbliche ci sono 120 mila dipendenti».

Il ritardo della Lombardia è spiegato anche dalle ferie concesse a diversi operatori sanitari che dovranno occuparsi delle vaccinazioni. «Abbiamo preparato un'agenda. Il 31 era l'ultimo giorno dell'anno, poi ci sarebbero stati tre giorni di festa. Abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa. Faremo tutto in tempo, la vaccinazione è una priorità» - spiega ancora Giulio Gallera - «Prima i sanitari ma non tutto il personale di un reparto. Non possiamo correre il rischio di bloccare una struttura se ci fosse qualche reazione allergica. Per gli hub abbiamo già trovato altri 600 siti esterni, palazzetti dello Sport, centri civici... Basta che arrivino i vaccini, in tempo e correttamente. I dati sui contagi in Lombardia sono migliori anche se c'è stata una piccola crescita per le feste. Siamo la quarta regione dopo Veneto, Lazio e Campania».

Parole che non sono piaciute alla componente leghista al Pirellone: «Le dichiarazioni dell’assessore non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Ma non possono comunque essere strumentalizzate dal governo per accusarci di ritardi nella campagna vaccinale». Da domani si attende il cambio di passo con una media prevista di 10 mila vaccinazioni al giorno per concludere la prima fascia di popolazione oggetto di profilassi entro febbraio.

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