Vaccini Covid, Letizia Moratti: «Ripartizione anche in base al Pil della regione»

Vaccini Covid, Letizia Moratti: «Ripartizione anche in base al Pil della regione»
Vaccini Covid, Letizia Moratti: «Ripartizione anche in base al Pil della regione»
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Lunedì 18 Gennaio 2021, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 09:08

Vaccini Covid, da Letizia Moratti arriva una proposta sulla ripartizione delle dosi alle singole regioni che fa molto discutere per usare un eufemismo. La nuova assessora al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, infatti, anche alla luce dei ritardi alle forniture di Pfizer, ha chiesto che la percentuale delle dosi sia determinata anche dal Pil della singola regione.

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LA PROPOSTA

Letizia Moratti ha inviato infatti una lettera al commissario straordinario all'emergenza, Domenico Arcuri, chiedendo che per la ripartizione delle dosi siano considerati quattro diversi parametri: densità abitativa, esposizione al virus, mobilità e contributo regionale al Pil nazionale. «La vicepresidente Moratti sulla distribuzione dei vaccini ha chiesto una serie di integrazioni che mi sembrano estremamente coerenti e logiche e ascolteremo cosa ne pensa Arcuri», ha spiegato il presidente della Regione Attilio Fontana in conferenza stampa.

LE REAZIONI, SPERANZA ATTACCA

La proposta di Letizia Moratti ha suscitato diverse reazioni a tutti i livelli: molte le critiche delle opposizioni in regione Lombardia. Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha commentato così: «Tutti hanno diritto al vaccino indipendentemente dalla ricchezza del territorio in cui vivono. In Italia la salute è un bene pubblico fondamentale garantito dalla Costituzione. Non un privilegio di chi ha di più».

«Questo merita una discussione immediata in Consiglio: i criteri elencati al momento ci sembrano discutibili se non discriminatori», ha subito commentato il capogruppo M5S al Pirellone, Massimo De Rosa.
«Indicibile la proposta di Letizia Moratti sul piano di vaccinazione: più vaccini ai più ricchi. In questo concetto si sostanzia tutta la politica della Lega, che non ha mai smesso di essere Lega-Nord, e di certa destra connivente: prima il Nord, prima il PIL, anche a scapito della salute, dell'uguaglianza, dell'unità nazionale». Lo dichiara il Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio a Montecitorio, Ubaldo Pagano.
Non può essere il Pil il parametro per l'accesso ai vaccini, né a livello nazionale, né mondiale. Sarebbe come dire che abdichiamo al senso profondo del diritto alla salute. Spero la notizia sia una fake news». Così Beatrice Lorenzin, responsabile salute del partito democratico ed ex Ministro della Salute commenta le dichiarazioni di Letizia Moratti secondo cui la Lombardia vorrebbe chiedere la distribuzione del vaccino sulla base del Pil.

LA PRECISAZIONE DELLA REGIONE

«Il riferimento al Pil come uno dei criteri per la ripartizione delle dosi di vaccino anti-Covid suggeriti nella lettera al commissario Arcuri, i cui contenuti saranno oggetto di un confronto in conferenza Stato-Regioni, non è legato al concetto di ricchezza, bensì alla richiesta di una accelerazione nelle vaccinazioni in una Regione densamente popolata di cittadini e anche di imprese, che costituisce una dei principali motori economici del Paese».

Lo precisano dall'Assessorato al Welfare della Regione Lombardia, dopo quanto emerso dal primo confronto tra il neo assessore Letizia Moratti e i capigruppo. «Il concetto - spiegano dall'assessorato - non è quello di dare più vaccini alle Regioni più ricche» ma «se si aiuta la ripresa della Lombardia, si contribuisce in automatico alla ripresa dell'intero Paese»

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