Denunciò violenze dall'ex compagno: trovata morta in cantina. «Mai attivato il codice rosso»

Denunciò violenze dall'ex compagno: trovata morta in cantina. «Mai attivato il codice rosso»
Denunciò violenze dall'ex compagno: trovata morta in cantina. «Mai attivato il codice rosso»
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Martedì 24 Maggio 2022, 10:17

Aveva denunciato, nel 2020, di essere vittima da tempo di violenze, maltrattamenti, botte dal convivente geloso dal quale voleva separarsi ed è stata trovata morta nella cantina della sua abitazione di Ardenno, in Valtellina. Si indaga sulle cause del decesso anche se, al momento, l'ipotesi prevalente è che si tratti di suicidio ma lo stabilirà l'autopsia disposta dalla Procura di Sondrio.

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Ne dà notizia oggi l'edizione Alta Lombardia del quotidiano «Il Giorno». «Nei suoi confronti non è mai stato attivato il Codice rosso - dichiara l'avvocato Valentina Baruffi di Sondrio che l'assisteva -. È stata ascoltata dal magistrato, per la prima volta, il 25 ottobre 2021, ossia quasi un anno dopo la denuncia.

Eppure la legge prescrive che le vittime di violenza debbano essere sentite entro tre giorni e che poi, al fine di evitare la vittimizzazione secondaria, vanno sentite il meno possibile. La mia assistita viveva nel terrore ed è stata costretta a cambiare casa, modificare le abitudini di vita e amicizie».

Un giorno scrisse ai magistrati: «Non voglio che le mie scarpette rosse siano ancora ignorate». La donna, che aveva 48 anni, per attirare l'attenzione su di sé, nella speranza che la sua storia di violenze emergesse, il 31 ottobre 2020 aveva messo in scena un goffo tentativo di suicidio con il gas in cucina con i bimbi in casa, ma con finestre aperte, con la corrente staccata, con la manopola del gas subito chiusa e con i figlioletti, avuti da una precedente relazione, invitati da lei stessa di allertare i vicini. Questi ultimi raccontarono ai carabinieri delle gravi angherie di cui Sabrina era costretta a subire. «Più volte - aggiunge il legale Baruffi - abbiamo chiesto l'adozione di misure cautelari a carico di quell'uomo violento, ma inutilmente. Nessun provvedimento è stato adottato e la mia assistita che, a più riprese, ha scritto alla Procura per chiedere di essere ascoltata si è sentita totalmente abbandonata dalla giustizia».

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