Sotto la lente, questa volta, sono finiti i rapporti tra Formigoni e l’ex consigliere Massimo Gianluca Guarischi, già condannato a 5 anni in appello. Tra il 2010 e il 2012, prima che scoppiassero gli scandali del San Raffaele e della Maugeri, l’ex consigliere regionale avrebbe fatto da intermediario tra il Pirellone e i fratelli Giuseppe e Salvo Massimo Lo Presti, titolari della Hermex, che distribuiva in Italia l’acceleratore lineare “Vero”. L’apparecchio diagnostico è stato comprato per 8 milioni di euro dall’ospedale Sant’Anna di Como e da quello di Cremona. Anche l’Istituto dei Tumori era in trattative, ma alla fine l’affare è sfumato. Formigoni, per il pm Eugenio Fusco, si sarebbe speso per sbloccare stanziamenti a favore della Hermex. In cambio avrebbe ricevuto un orologio di Bulgari, un viaggio da 7000 euro in Sud Africa, due vacanze in Croazia, oltre al noleggio di aerei privati e elicotteri per andare a Olbia, in Valtellina e a Saint Moritz e pranzi e cene in ristoranti di lusso. Al Celeste sarebbero arrivate anche tranche di contanti da 97mila euro, 85mila euro, 153mila euro, 54mila euro e 60 mila euro.
«È un processo ancor più infondato del primo e totalmente privo di riscontri – è il commento dell’ex governatore - basti dire che l’imprenditore che avrei favorito non ha concluso alcun affare con la Regione.
E i viaggi che avrei avuto in dono - conclude - sono stati da me personalmente e integralmente pagati».