Como. Orfana malata di cancro contatta la madre biologica per la cura sperimentale, ma lei non l'aiuta

Orfana malata di cancro contatta la madre biologica
Orfana malata di cancro contatta la madre biologica
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Mercoledì 21 Aprile 2021, 17:59 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 17:13

Ha contattato la madre biologica per chiederle un prelievo del sangue e accedere così a una cura sperimentale sul cancro ma la donna si è rifiutata di aiutarla. E' la storia di Daniela, 47 anni e una figlia di 9, orfana e malata. Dopo aver lanciato appelli dalle pagine della provincia di Como e dopo essersi rivolta ai giudici del tribunale dei minori, Daniela, infatti sarebbe riuscita a trovare sua madre che alla richiesta di aiuto però  le avrebbe risposto di no. Una «sentenza di morte» scrive Daniela nella lettera, pubblicata oggi, su 'La provincia di Como', rivolta alla donna che le ha dato la vita, che oggi ha poco meno di 70 anni ed che è diventata di nuovo madre e nonna.

Daniela è nata il 26 marzo del 1973 all'orfanotrofio delle suore di Rebbio, nel comasco, dove ha trascorso 2 anni prima di essere adottata.

L'orfanotrofio è chiuso da anni e le carte sono passate all'ospedale sant'Anna di Como: la 47enne, che lavora in psichiatria a Milano, è riuscita ad accedere al suo fascicolo, custodito in Comune, scoprendo che la madre aveva preferito non essere nominata e che aveva anche richiesto il ritiro della documentazione sanitaria. Ma il tribunale dei minori è riuscito a reperire la cartella clinica al Sant'Anna dove il nome della donna compare. «Mi chiedo - scrive Daniela nella lettera indirizzata alla madre - come tu ti addormenti la sera, come fai a vivere sapendo che hai negato senza possibilità di ripensamento la cosa che ti è stata chiesta: un prelievo di sangue in totale anonimato organizzato secondo le tue regole e la tua volontà, che non andrebbe a cambiare nulla della tua situazione di vita attuale, perché nessuno saprebbe, e che a me invece consentirebbe di far crescere la mia bambina che ha solo 9 anni e ha il diritto di avere al suo fianco la sua mamma». 

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