Sarebbe una rivoluzione. «Sul lungo periodo - prosegue - ci sarà inevitabilmente una riduzione delle auto perché cambia la mobilità, quindi, possiamo approfittarne da subito rendendo la città più vivibile e riorganizzando la viabilità».
Biscardini sprona a superare il primo step dei due chilometri «perché non avrebbe senso aprire cinque vasche se non ci fosse l’apertura totale della rete idraulica, navigabile». Si dovrebbe quindi puntare a «un primo lotto di lavori per scoperchiare l’intero Melchiorre Gioia, dove il Naviglio conviverebbe con il traffico automobilistico». Preoccupano i costi? «Basta dire che la M4 costa un miliardo e 800 milioni, mentre il nostro progetto, secondo il Politecnico, “solo” 500 milioni, che si potrebbero ridurre. Vi è inoltre la disponibilità, molto importante, della Regione» conclude Biscardini.
Si alza però una voce contraria, quella del critico d'arte Philippe Daverio: "E' un inutile ritorno al passato. I canali avevano una funzione finché collegavano Milano a una rete d'acqua più ampia. Una cerchia abolita negli anni Venti perché tenuta male e maleodorante". Inoltre secondo Daverio il traffico privato non si può eliminare del tutto: "Una città senza traffico muore. non possiamo tornare ai tempi del calesse".