Studentessa violentata in zona Bocconi, l’aggressore incastrato da un’impronta

Studentessa violentata in zona Bocconi, l’aggressore incastrato da un’impronta
Studentessa violentata in zona Bocconi, l’aggressore incastrato da un’impronta
di Giammarco Oberto
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Giovedì 24 Marzo 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:18

Lei ha 20 anni, sudentessa universitaria fuori sede. La sua vita è precipitata in un abisso alle tre della notte del 5 febbraio scorso, mentre aspettava il tram alla fermata di viale Bligny dopo una serata trascorsa con le amiche. Un uomo l’ha avvicinata con una scusa, «hai una sigaretta?», poi l’ha trascinata in una via laterale, che costeggia l’università Bocconi. E lì, sul cofano di un’auto, l’ha violentata. Solo l’intervento di una coppia attirata dalle urla della ragazza ha messo fine all’abuso. Quell’uomo che si è dileguato nella notte ora ha un nome e un volto: è un giovane marocchino, 29 anni, irregolare e senza fissa dimora, con molti alias e un precedente per ricettazione.

L’ACCUSATO. I carabinieri della Compagnia Duomo hanno rintracciato e arrestato il presunto autore della violenza sessuale in un’area verde in via Montegani, quartiere Stadera: viveva in una soffitta-dormitorio con altri stranieri. Ieri, durante l’interrogatorio di garanza davanti al gip Alessandra Cecchelli, ha negato: «Io non violenterei né ucciderei mai nessuno». Ma il gip ha convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere, sulla scorsa degli elementi raccolti dai carabinieri, coordinati dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro.

LE PROVE. Il primo elemento è il cellulare della vittima, sottratto dallo stupratore.

La geolocalizzazione ha portato i carabinieri nella strade tra la Darsena e il quartiere Ticinese, in zona Navigli. Tra le persone identificate corrispondenti alla descrizione c’era anche il 29enne. Il fermo è scattato solo ora, quando altri tasselli sono andati al loro posto: il riconoscimento fotografico della vittima e di un testimone. E soprattutto un’impronta digitale: lasciata sul cofano dell’auto su cui è avvenuto lo stupro. Le sue corrispondono.

LA VIOLENZA. Secondo quanto ricostruito dalla procura, anche grazie ai video di alcune telecamere di sicurezza, quella notte l’uomo ha agito con «casualità nella scelta della vittima» e «rapidità» nell’esecuzione. La studentessa stava fumando una sigaretta alla fermata del tram in viale Bligny. L’uomo si è avvicinato con la scusa di chiederle una sigaretta e poi strattonandola è riuscito a portarla in una via Rontgen, più isolata. E lì, sul cofano dell’auto, la 20enne ha subito l’abuso. Una coppia di fidanzati, due 30enni che stavano rientrando a casa, hanno assistito alla scena e sono intervenuti. Il marocchino a quel punto è fuggito. La ragazza è stata portata dal 118 alla clinica Mangiagalli, sotto choc.

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