Milano, «muri crepati e insonnia: in via Boccaccio i palazzi tremano per la metro»

Milano, «muri crepati e insonnia: in via Boccaccio i palazzi tremano per la metro»
di Simona Romanò
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Venerdì 30 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 1 Maggio, 10:26

Vetrate delle abitazioni che si frantumano per le vibrazioni della linea Rossa del metrò (la prima ad essere costruita 55 anni fa), nel tratto tra le stazioni Cadorna e Conciliazione. Crepe profonde che si aprono sulle pareti degli appartamenti che si affacciano a via Boccaccio. Pezzi di soffitto che si staccano, mettendo a rischio l’incolumità delle persone, «com’è accaduto in una portineria al civico 11 di via Boccaccio, dove una lastra di intonaco, lunga circa un metro, è piombata al suolo». Sono i danni denunciati dagli abitanti di via Boccaccio e dimostrati da un copioso dossier fotografico. «Per non parlare delle notti insonni per i tremori, effetto scossa di terremoto, al passaggio dei convogli della M1 ogni due minuti; la pace regna solo da mezzanotte e mezza fino alle 5,30, ovvero quando la metropolitana non è funzione», spiega Marco Barbuti, portavoce dei residenti arrabbiati e non solo. «Anche un medico oculista al civico 24 è esasperato, perché non riesce a portare a termine esami di precisione agli occhi» per paura che gli scossoni possano far tremare i macchinari e causare guai ai pazienti.

RABBIA RESIDENTI. I problemi, che sono già stati sollevati due anni fa, «non sono più tollerabili». «È tutta colpa dei ritardi nelle manutenzioni della linea 1», attaccano gli abitanti, che ieri hanno presentato al sindaco Giuseppe Sala, ai vertici di Atm e Metropolitana Milanese una petizione di 375 sottoscrittori, accompagnata da un esposto-denuncia: «Perché - si legge nel documento - le vibrazioni sulla tratta Cadorna-Conciliazione hanno superato ogni precedente e provocano danni materiali e biologici».

Fra il rumore incessante, i pavimenti dei palazzi che scricchiolano, le poche ore di sonno. E ancora: «I lavoratori in smart working, causa Covid, faticano a concentrarsi e i liberi professionisti, come i medici, non possono praticare la professione serenamente», se non calibrando i tempi di passaggio dei treni. Secondo Daniele Mezzetti, amministratore di tre condomini, «se non ci sarà un immediato intervento, non resterà che rivolgersi alla magistratura».

PROPOSTE. «Per ovviare - dice Barbuti - occorre una manutenzione costante dei binari della metropolitana e la periodica sostituzione delle traversine elastiche che attutiscono le scosse. Interventi che realmente, dicono i tecnici, garantirebbero più quiete».

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