Rivoluzione Ascanio Sforza: dalla sera al mattino diventa una Ztl per i pedoni

Rivoluzione Ascanio Sforza: dalla sera al mattino diventa una Ztl per i pedoni
di Simona Romanò
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Lunedì 10 Maggio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16:47

Si allarga l’isola pedonale dei Navigli con lo stop serale alle auto di via Ascanio Sforza. Uno stop definitivo e non più solo estivo lungo la strada della movida che costeggia il Naviglio Pavese. È questione di settimane e poi, prima dell’estate, sarà creata una Zona a traffico limitato “rafforzata”, tutti i giorni, dalle 19 alle 6 del mattino, che coinvolgerà oltre a via Sforza, anche le vie Scoglio di Quarto, Bettinelli, Lagrange. A differenza del Naviglio Grande non ci saranno i pilomat, ma due telecamere: in via Scoglio e in via Pavia. La Ztl nascerà all’interno di un’ampia Zona 30, che cambierà la viabilità nel complesso.

SVOLTA. È un progetto di cui si parla da un decennio e che si sta concretizzando, anche per il pressing di bar e ristoranti dopo il primo lockdown, quando sono piovute le richieste di nuovi dehors per accogliere i clienti all’aria aperta, rispettando le norme anti-contagio. «Una zona più vivibile, privilegiando la fruizione pedonale, vocazione naturale dei Navigli», spiegano gli assessori Marco Granelli (Mobilità) e Pierfrancesco Maran (Urbanistica).

TRAFFICO SLOW. Ztl e divieto di sosta (eccetto per i residenti) nel tratto di via Sforza tra Scoglio di Quarto e Conchetta; e chi potrà “entrare” nella nuova isola dovrà rispettare il limite di 15 chilometri all’ora.

Idem nelle vie Bettinelli e Lagrange. ZONA 30. Contestualmente è prevista una mega Zona 30 in tutto il quartiere attorno a corso San Gottardo, delimitata da Ascanio Sforza, viale Gorizia, viale Tibaldi (escluso), via Castelbarco e via Col di lana (entrambe escluse), via Teuliè (esclusa la corsia preferenziale dei tram).

CONFRONTO APERTO. Scoppia la polemica, perché la rivoluzione viabilistica non convince tutti. Il Municipio 5, dal canto suo, ha espresso parere negativo lo scorso 29 aprile, comunque non vincolante per il Comune; i commercianti sono soddisfatti, mentre i residenti sono divisi fra favorevoli e contrari.

Maresca: «Buon inizio ma vogliamo un blocco 24 ore su 24»

Antonio Maresca, rappresentante del Gruppo residenti Naviglio Pavese, contento della Ztl?

«Apprezziamo lo spirito della proposta, ma chiediamo più coraggio per una Ztl 24 ore su 24. Abbiamo lanciato una petizione on-line e una raccolta firme cartacea con migliaia di adesioni, inviate al Comune, perché la pedonalizzazione h24 è l’unica strada per una vera riqualificazione urbana e una rigenerazione sociale del quartiere, nel quale via Gola è l’esempio del degrado».

Spieghi.

«Il quartiere deve cambiare aspetto con una nuova pavimentazione, nuovi arredi, più verde con più piante in vaso e aiuole; e deve mutare la propria “anima”: ora è frequentato di sera per i tanti locali notturni che accolgano la movida di “scarto” del Naviglio Grande in cerca di alcol a basso costo. Noi vogliamo che anche di giorno sia vivo, vitale con bar e negozi aperti, famiglie che passeggiano».

L’idea di fondo?

«Un maggiore presidio sociale che ridurrebbe i problemi di piccola criminalità, oggi fortissimi soprattutto in zona via Gola».

Valassina: «Una scelta che farà proliferare la movida»

Gabriella Valassina, portavoce del Comitato Navigli, perché dite no alla Ztl?

«La situazione dei Navigli è già esplosiva per una movida incontrollata e all’eccesso: la nuova Ztl favorirebbe solo l’apertura di altri locali e l’invasione di tavolini in un quartiere già saturo. I negozi di vicinato, dal panettiere all’abbigliamento, non aprirebbero, perché sarebbero schiacciati dalla marea di ristoratori: basti dire che dal 2016 ad oggi hanno inaugurato ai Navigli circa 290 attività e quasi tutte sono locali del divertimento».

Perché?

«Chi frequenta oggi i Navigli, soprattutto giovani, vuole solo mangiare, aperitivare, tirar notte. La Ztl porterebbe poi problemi viabilistici».

Ovvero?

«Ascanio Sforza è un’arteria trafficata che dal centro porta in periferia, quindi, le auto che non possono più percorrerla intaserebbero le vie limitrofe, rallentando anche il trasporto pubblico. Il Comune, nell’era Moratti, ha già sperimentato la pedonalizzazione dalle 18 per poi retrocedere, perché corso San Gottardo era paralizzato».

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