Milano, non ci fu stalking da parte dei tassisti verso l'ex manager Uber

Ritirata l'accusa di stalking per l'ex manager di Uber. Rinviati a giudizio 9 tassisti per diffamazione.
Ritirata l'accusa di stalking per l'ex manager di Uber. Rinviati a giudizio 9 tassisti per diffamazione.
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Venerdì 25 Giugno 2021, 12:36

È stata fatta chiarezza sul reato di stalking nei confronti di Benedetta Arese Lucini, all'epoca country manager di Uber Italia. L’accusa è stata ritirata: il gup di Milano Tommaso Perna ha emesso la sentenza di non luogo a procedere per i quattordici imputati ritenendo che le azioni dei tassisti non avessero valenza persecutoria o molesta. Rinviati a giudizio invece nove dei quattordici tassisti per l'accusa di diffamazione.

Una vicenda cominciata nel 2014 e 2015, quando i tassisti milanesi si sono scagliati contro il competitor, Uber, la multinazionale che opera tramite un'app la prenotazione di un autista Ncc. Le regole troppo restrittive e selettive del servizio Ncc, come l’obbligo di partire sempre partire dalla propria autorimessa, avevano generato non poche proteste.

Difatti, nel 2020 la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per stalking e diffamazione per quattordici tassisti. Nelle imputazioni della procura si faceva riferimento ad aggressioni fisiche e verbali nei confronti dell'ex manager di Uber, oppure a striscioni comparsi nelle strade di Milano, tra cui uno in Brera che riportava la scritta: «Benedetta Arese Lucini pu**ana riceve in corso... e per Maran è gratis», riferendosi all'assessore Pierfrancesco Maran, all'epoca con delega alla mobilità, oggetto di accusa da parte dei tassisti.

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