Battaglia legale a Milano, in un caso misterioso e complesso che coinvolge anche il Comune, per il testamento di una signora, anziana e benestante, deceduta nel novembre 2020. La donna, infatti, aveva deciso di lasciare in eredità tutti i soldi custoditi in banca (905mila euro) ad alcune associazioni benefiche.
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Il caso è raccontato da Il Giorno. Dopo la morte della signora, era stato trovato un primo testamento che stabiliva la ripartizione in egual misura di quegli oltre 900mila euro alla Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, la Fondazione Opere San Francesco, l'Associazione Lega del Filo d'Oro ed il canile comunale di via Aquila. Il colpo di scena arriva però nell'agosto scorso, quando l’esecutore testamentario comunica che il notaio ha proceduto alla pubblicazione e al deposito, il 9 aprile 2021, di un altro testamento olografo, un documento datato 26 agosto 2020, con cui la “de cuius’’ nomina quale unico erede una sola persona.
Il primo testamento, fatto dalla donna il 23 agosto 2019 (oltre un anno prima di morire), nomina vari enti tra cui il Comune di Milano.
Il direttore dell'Area Supporto giuridico-amministrativo e Tutela Animali del Comune ha chiesto all'Avvocatura comunale di impugnare il secondo testamento, ottenerne la nullità e incassare i 226mila euro previsti dal primo, una somma da investire nel canile di via Aquila.