Milano, un villaggio olimpico tra serre e orti: ecco come sarà la cittadella di Porta Romana

Milano, un villaggio olimpico tra serre e orti: ecco come sarà la cittadella di Porta Romana
di Simona Romanò
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Venerdì 16 Luglio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 15:31

Prende forma il Villaggio Olimpico ecosostenibile che, fra orti e serre, ospiterà gli atleti dei Giochi invernali Milano-Cortina 2026. Costruito nell’ambito della rigenerazione urbana dello Scalo di Porta Romana, occuperà un’area di circa 60mila metri quadrati e sarà consegnato alla città entro luglio 2025. Dopo la competizione sarà convertito in student housing.

Come sarà la casa temporanea degli sportivi? L’impianto del Villaggio, presentato ieri, è organizzato in tre settori: c’è la zona residenziale e alcuni «servizi collettivi» destinati poi a diventare le abitazioni per studenti; c’è poi la parte centrale della struttura, che resterà a disposizione della città e che è invece dedicata alle necessità vere e proprie della fase olimpica, per esempio, la ristorazione. Infine, il cuore del progetto è la Piazza Olimpica, con alberi, installazioni e allestimenti: sarà l’unica area a cui il pubblico avrà accesso durante la manifestazione, per poi essere trasformata, quando i Giochi si concluderanno, in uno spazio espositivo a cielo aperto.

«Credo molto nello sviluppo della parte Sud di Milano», ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala. «Ho sempre poche certezze nella vita, ma una ce l’ho, ovvero che Milano tornerà com’era, anzi meglio».

Il governatore Attilio Fontana entra nel dettaglio dell’indotto delle Olimpiadi del 2026: «Porteranno circa 36mila nuovi posti di lavoro e oltre 4,3 miliardi di euro di impatto sulla produzione, proprio quando il territorio ha più che mai bisogno di slancio». Il Villaggio – uno dei più importanti lasciti delle Olimpiadi - è solo uno dei tasselli della rigenerazione urbana dell’ex scalo ferroviario Porta Romana, all’insegna dell’ecosostenibilità: più del 30% dell’energia arriverà dai pannelli solari e fotovoltaici; l’acqua delle piogge saranno raccolte, “pulite” e riutilizzate; ci saranno anche serre e orti per produrre parte del cibo servito nel futuro campus per universitari.

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