Negozi, parte il "salvagente" saldi: spesa da 171 euro a famiglia

Saldi, arriva il salvagente

Negozi, parte il "salvagente" saldi: spesa da 171 euro a famiglia
di Simona Romanò
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Venerdì 2 Luglio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 14:48

Occhio al prezzo. I cartelli “saldi” sono già spuntati sulle vetrine sia in centro che nelle periferie più in sofferenza. E le commesse sono intente ad allestirle al meglio. Perché i saldi estivi, antidoto alla crisi da Covid, partono domani.

Secondo le stime dell’ufficio studi di Confcommercio, «ogni famiglia spenderà in media 171 euro, pari a uno scontrino a testa di 74 euro» per indumenti utili e poche stravaganze. Gli sconti e le occasioni sono già, da settimane, una prassi nei negozi, ma i saldi veri e propri, che da sempre significano la corsa all’affare, possono trasmettere più entusiasmo ai clienti. È quello che sperono i negozianti, messi a dura prova dal virus e costretti a fare i conti anche con le vendite online. Perché l’abitudine a comprare via internet si è più radicata con la pandemia.

«Dopo l’annus horribilis, l’auspicio è che riparta la corsa allo shopping», dichiara Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia. «C’è voglia di libertà e di ritorno alla normalità.

E, dopo un lungo periodo di restrizioni, i saldi estivi sono un’occasione per rinnovare il guardaroba per le vacanze, acquistando anche a prezzi convenienti». Si parte, infatti, con ribassi forti, dal 30 al 40%, e i consumatori non hanno che l’imbarazzo della scelta perché gli scaffali sono ben forniti: modelli, colori e taglie non scarseggiano. Magliette, vestiti leggeri, ma anche giacche e maglioncini un po’ pesanti da indossare a settembre. Visto che la collezione primavera, tra uno stop e l’altro, causa Covid, è nei magazzini. «Ci aspettiamo consumi in crescita ma, soprattutto, una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità, dopo il forzato ricorso a quelli sul web», prosegue Borghi.

A preoccupare, però, non è soltanto la concorrenza dei colossi del web, «ma i pochi turisti business e la perdurante diffusione dello smart working che stanno provocando un calo preoccupante, mai riscontrato, di frequentazione nelle vie, anche quelle dello shopping», dichiara Alessandro Prisco, presidente di AscoDuomo.

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