Barberis (Pd): «Beppe è un uomo tosto, saprà far ripartire Milano. Se si ricandida avrà il totale appoggio del partito»

Barberis (Pd): «Beppe è un uomo tosto, saprà far ripartire Milano. Se si ricandida avrà il totale appoggio del partito»
Barberis (Pd): «Beppe è un uomo tosto, saprà far ripartire Milano. Se si ricandida avrà il totale appoggio del partito»
di Simona Romanò
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Lunedì 7 Settembre 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Settembre, 09:31
La domanda tiene banco da mesi: Giuseppe Sala si ricandiderà alle Comunali del 2021 oppure no? Il sindaco ribadisce che «sta riflettendo sul secondo mandato» e chiarisce che «ad ottobre chiamerà i milanesi a una riflessione collettiva sul futuro della città, partendo da quanto già fatto».

Filippo Barberis, capogruppo del Pd in Comune, il Sala bis è ad oggi un rebus che non fa dormire sonni tranquilli al centrosinistra?
«Al momento è importante che Sala abbia la serenità di scegliere, nei tempi che si è dato, senza pressioni, sapendo che il sostegno del Partito Democratico è certo, convinto e compatto. La nostra speranza, ovviamente, è che si ricandidi».

Cosa sta frenando la decisione?
«Per la dedizione e l’impegno da lui sempre profusi nello svolgere al meglio il ruolo di sindaco vuole essere sicuro di avere le energie e le motivazioni necessarie per affrontare un secondo mandato. Saranno anni molto impegnativi, perché dovremo gestire il recupero post Covid».

C’è quindi bisogno di una guida forte?
«Certo. E Sala è la persona giusta per affrontare tutte le difficoltà: è la candidatura più forte per rivincere nel 2021. Con lui andremo alle elezioni convinti del buon lavoro fatto e carichi di idee per il futuro, pronti quindi a rilanciare con nuove linee strategiche di sviluppo. Mentre per Sala sarebbe una soddisfazione portare a termine i progetti iniziati».

Quali?
«Sono tanti. L’agenda Milano dei prossimi 5 anni parte da priorità ben definite: dalla fase operativa del piano di rigenerazione degli ex scali ferroviari alla rinascita dell’ex area Expo, per esempio; dal Piano Quartieri alla riqualificazione del patrimonio di edilizia popolare e di edilizia scolastica. E ancora: dai lavori per le nuove metropolitane alla poderosa digitalizzazione della città. Dobbiamo poi aggiungere i nuovi impegni che la pandemia impone di affrontare».

Spieghi.
«La priorità immediata è incalzare la Regione per migliorare i servizi sanitari fuori dagli ospedali, integrandoli con i servizi sociali che il Comune già eroga. È il presupposto per non ritornare nel lockdown e quindi lavorare alla ripresa economica ed occupazionale. Dovremo poi abbassare il costo della vita e concentrarci sui giovani, studenti o imprenditori, famiglie o single, che daranno la forza di un autentico rilancio».

Quali meriti riconosce a Sala?
«È un uomo tosto, con grande determinazione nel difendere gli interessi di Milano, facendola spiccare a livello internazionale. La sfida vinta per aggiudicarci le Olimpiadi del 2026, mettendo in squadra tutte le istituzioni, è una prova delle sue capacità. E allo stesso tempo possiede una concretezza tale da non perdere mai di vista le esigenze quotidiane dei cittadini».

Se non si ricandidasse?
«Per noi la via maestra per selezionare un’eventuale altra candidatura sono le primarie, ma non è il momento di fare ipotesi».

Affrontiamo il discorso alleanze. È possibile un accordo, come a livello nazionale, con i Cinque stelle?
«Con il M5S è fattibile un dialogo su alcuni temi, ma non vedo le condizioni di un’alleanza strategica.
Mentre è possibile arricchire l’attuale coalizione con le nuove forze politiche nate dal centrosinistra, quindi, Sinistra Italiana, Italia Viva, +Europa, Azione».
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