«Mai più frutta e pane serviti con le mani»: nelle mense scolastiche cambiano le regole dopo la videodenuncia di Leggo

«Mai più frutta e pane serviti con le mani»: nelle mense scolastiche cambiano le regole dopo la videodenuncia di Leggo
di Ernesto De Franceschi
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Mercoledì 14 Ottobre 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:25

Emergenza Covid. Eppure pane, tovaglioli e frutta serviti a mani nude dalle scodellatrici, nessun divisorio in plexiglass, niente guanti. Il video-denuncia pubblicato da Leggo.it qualche giorno fa, ha fatto emergere le condizioni in cui vengono serviti i pasti in una scuola del centro di Milano, un servizio gestito da Milano Ristorazione. Genitori in rivolta: «È perfettamente inutile adottare regole ferree in classe, se poi durante il pranzo tutto viene vanificato», denunciano diverse mamme.

Presidente Bernardo Notarangelo, dopo quel video si sente di garantire che il servizio mensa nelle scuole cittadine sia sicuro?

«Noi garantiamo tutto quello che prevede la normativa e seguiamo le linee guida.

In queste prime settimane abbiamo provveduto a rispettarle».

Ma nelle immagini il pane viene servito ai bambini mani nude, però…

«In questo siamo intervenuti dopo il vostro video e abbiamo ribadito alle scodellatrici che deve essere servito nei vassoi con la pinza. Il pane pre confezionato, come ci chiedono in tanti, a mio avviso non sarebbe una soluzione».

E sui guanti? Le scodellatrici non ne sono provviste…

«La normativa non li prevede. I nostri dettami sono chiari: igienizzazione e lavaggio delle mani frequente durante il servizio mensa. Ritengo che in questo modo la sicurezza sia massima».

Come è cambiato il vostro lavoro con l’emergenza Covid?

«Direi che c’è stato un cambiamento epocale. Da luglio siamo al lavoro con il Comune: sopralluoghi per verificare la situazione nei plessi. Oggi due terzi delle scuole ha la mensa in refettorio e un terzo con servizio in classe. La nostra filosofia è quella di voler servire sempre un pasto buono, sano, educativo. Niente lunch box o panino, anche in una fase di emergenza come questa».

E il distanziamento in mensa? Pure questo è un problema, pare di vedere…

«Quello è indipendente dal nostro servizio, compete ai singoli istituti scolastici».

Quindi secondo lei tutto funziona? Si può migliorare in qualcosa?

«Certo, tutto è perfettibile. Noi siamo in contatto costante con i dirigenti scolastici e i genitori che ci scrivono. Ogni segnalazione viene verificata e, se necessario, apportiamo migliorie. Ma posso garantire che fin dal primo minuto dell’anno scolastico il servizio mensa nelle scuole di Milano è sicuro. Ora siamo anche partiti con il progetto Sacchetto salva-merenda, a cui teniamo molto. Il bambino può portare a casa quello che non mangia a pranzo. A dimostrazione dell’attenzione che mettiamo anche sul tema sprechi alimentari».

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