Milano, il consigliere leghista Monti: «I rider con le bici tolgono troppi posti sui treni, le società devono creare depositi per le bici»

Milano, il consigliere leghista Monti: «I rider con le bici tolgono troppi posti sui treni, le società devono creare depositi per le bici»
di Simona Romanò
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Lunedì 9 Novembre 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:59

«Prosegue l’assalto dei rider sui treni diretti a Milano. Zaino in spalla e bici appresso: è una situazione intollerabile, ora più di prima, perché in piena emergenza Covid i passeggeri devono viaggiare in modo ordinato e in sicurezza». È la denuncia di Andrea Monti, vice capogruppo della Lega in Regione e vice presidente della commissione Trasporti al Pirellone.

Che cosa accade sui treni?

«I rider vivono spesso fuori Milano e si riversano sui convogli per arrivare al lavoro. In alcuni fasce orarie le carrozze sono talmente cariche di bici che non c’è spazio né per salire né per scendere, se non scavalcando ruote e telai. Una massa di mezzi che rende difficoltoso il passaggio delle persone sul treno, il rispetto del distanziamento anti-virus e impedisce l’evacuazione in caso di emergenza».

Quanti sono i rider che si muovono verso Milano?

«Nei giorni festivi, quando c’è il boom delle consegne a domicilio, si parla di circa 900 rider che intasano principalmente cinque linee Trenord. E nei feriali sono circa 700».

La tratta più problematica?

«La Mortara-Milano è la più martoriata, utilizzata in media da circa 450 fattorini. Il caos è la mattina, il tardo pomeriggio e poi la sera, con i rider che ritornano a casa.

E violano le regole».

Quali?

«Dallo scorso 27 giugno, Trenord, in rispetto alle norme anti-virus, ha predisposto carrozze dedicate solo al trasporto delle biciclette dei lavoratori del food delivery. E i possessori dei mezzi devono viaggiare sugli altri vagoni. Evidentemente il meccanismo non funziona, perché i rider se ne infischiano, creando un problema generalizzato di sicurezza».

I controllori non intervengono?

«Non osano più contestare nulla per paura di aggressioni verbali e fisiche, che già si sono verificate. E poi per bloccare oltre 400 fattorini ci vorrebbe l’esercito e non un controllore. Ecco perché la Regione, a questo punto, deve intervenire per tutelare tutti gli utenti di Trenord: i rider non sono i padroni dei treni».

Come intervenire?

«Ho chiesto ai rappresentanti di Trenord e delle società di food delivery di presentarsi in Commissione regionale per trovare un accordo».

Quale potrebbe essere?

«Le società devono recuperare dei magazzini a Milano dove custodire le biciclette dei loro lavoratori, che poi si recano al lavoro senza l’ingombro del mezzo. Se non lo faranno entreranno in guerra con Regione Lombardia».

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